Grazie, gentile Presidente. Come ho detto nel mio intervento pochi minuti fa, noi voteremo questo provvedimento perché lo abbiamo già fatto al Senato e condividiamo appunto alcune delle modalità e delle finalità che in esso ci sono, in primo luogo perché sono in continuità con le cose fatte dai Governi Berlusconi. Ricordo per tutti due elementi di questa storia nella quale noi siamo inseriti e che vogliamo rivendicare con forza e con orgoglio: nel 2004 il decreto legislativo del Ministro Urbani che pose fine alla pratica dei finanziamenti a pioggia dati a opere che spesso o non vedevano la luce o vedevano una luce per così dire molto fioca perché venivano visti da pochissime persone, a fronte di un esborso che nel corso degli anni è arrivato a toccare una cifra vicino – udite, udite – ai mille miliardi di antiche lire. Il secondo intervento, quello del tax credit, nel 2009, dove in quel caso, perché a noi piace dire la verità, portammo a compimento un percorso avviato dal Governo Prodi in precedenza, ma fu merito del Governo Berlusconi riprendere quel percorso, a differenza di quanto fatto nei nostri confronti normalmente, riprendere un percorso positivo, una proposta positiva, e renderla effettivamente una norma, che è stata stabilizzata, e anche di questo è giusto avere memoria, dal Ministro Bray durante il Governo Letta, e che ora trova in questo provvedimento una sua robusta articolazione, un'articolazione addirittura in sei modalità ben definite di tax credit, con criteri tutto sommato condivisibili di attribuzione delle risorse.
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