Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 23 dicembre 2015.
Ancora un maxi sequestro di beni nel trapanese e intorno a Matteo Messina Denaro. Sigilli a un patrimonio di 10 milioni di euro al gruppo Spallino.
Ecco il testo :
La cassaforte di Cosa nostra sarebbe in provincia di Trapani, dove dal 2011 sono stati sequestrati beni per quasi 5 miliardi di euro ossia molto più di quanto vale il mancato gettito Imu – Tasi con l’abolizione della tassa sulla prima casa in Italia. E ancora beni mafiosi sono assaltati dallo Stato nel trapanese, il regno di Matteo Messina Denaro. Oggi, antivigilia di Natale 2015, i sigilli sono stati inchiodati all’ impero di Antonino e Raffaella Spallino, zio e nipote, costruito nel settore dello smaltimento dei rifiuti. E si tratta di un patrimonio di circa 10 milioni di euro. I Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani hanno setacciato 12 società degli Spallino, e hanno ricavato la conclusione che il tesoro sarebbe stato accumulato all’ ombra della mafia, il clan di Castelvetrano, il paese d’origine di Messina Denaro. La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani ha congelato agli Spallino le società, 34 immobili e 28 rapporti bancari. Il capostipite della famiglia è stato Gaspare Spallino, morto nel 2004, cugino del presunto boss Antonino Nastasi, attualmente ergastolano al 41 bis. I rapporti tra Nastasi e Spallino sarebbero stati intensi, poi nel 1996 Nastasi è stato arrestato e - secondo la Direzione distrettuale antimafia di Palermo - ha dimesso le sue partecipazioni societarie solo sulla carta, perché Nastasi e la sua famiglia avrebbero proseguito a incassare dividendi dalle aziende del gruppo Spallino, che nel tempo sono state impegnate non solo nel settore dei rifiuti, ma anche nell'edilizia, nella produzione di energia elettrica, nella ristorazione e in alcune attività agricole. Agli Spallino sono contestati anche rapporti con i Messina Denaro : nel 1991 il boss Matteo avrebbe partecipato a una riunione di mafia per decidere un omicidio all'interno di un capannone della "Ecol Sicula", una delle società del gruppo Spallino. E più di recente, gli Spallino avrebbero costruito a Castelvetrano in contrada Airone un impianto fotovoltaico su un terreno di proprietà di un esponente mafioso : ecco perchè il 50 per cento delle società impegnate nella costruzione sono state sequestrate. Altre società degli Spallino sarebbero state invece trasferite in provincia di Reggio Calabria : infatti, tra i nuovi soci vi sono persone collegate alla cosca Aquino di Marina di Gioiosa Ionica, in passato coinvolta con Messina Denaro in un traffico di sostanze stupefacenti con il Sud America. Ciò che, tra l’altro, emerge dall’ inchiesta, e che è una conferma, è che Matteo Messina Denaro ha trasformato in oro tutte le piccole aziende in cui è entrato rendendo ricchi tutti i piccoli imprenditori che hanno chiesto di essere ammessi alla sua corte.
Ruoppolo Teleacras - La cassaforte della mafia
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