Come iniziare a prendersi cura di se stessi? Come acquisire più consapevolezza per stare meglio? Uno strumento per il tuo benessere può essere la "Margherita del benessere". Questo strumento ha lo scopo di aumentare la nostra consapevolezza e migliorare il nostro benessere a 360°. Approfondiamolo insieme:
1:10 1) Perché la metafora del fiore?
Noi, come la margherita, abbiamo un’unità centrale, ovvero la nostra identità. Intorno ci sono i petali, cioè le nostre dimensioni: la dimensione fisica, nutrizionale, spirituale, relazionale, emozionale, intellettuale e contestuale.
2:04 2) Come nutrire i nostri petali?
I nostri 7 petali sono tra loro diversi perciò hanno bisogno di cure differenti. I nutrimenti per i nostri petali sono diversi, ma tutti ugualmente importanti.
7:20 3) La margherita del benessere in pratica
Pensa a quale dei tuoi petali tendi a trascurare di più e in quale area della tua vita vorresti migliorare. Prova a fare una piccola azione ogni giorno per nutrire una parte del tuo sé.
La Margherita del Benessere ti aiuterà a promuovere un senso di completezza ed equilibrio nella tua vita. Puoi scaricarla gratuitamente qui: [ Ссылка ]
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"Cari amici, care amiche,
Noi, come la margherita abbiamo un’unità centrale che corrisponde alla nostra identità, a chi noi siamo. Intorno alla nostra identità troviamo alcune dimensioni (i nostri petali) che contribuiscono a definirla. Si tratta della dimensione fisica, nutrizionale, spirituale, relazionale, emozionale, intellettuale e contestuale.
Partiamo dal sé fisico, che riguarda la dimensione della corporeità. Uno dei modi principali, migliori per occuparcene è quello di muoverci. Può trattarsi di praticare uno sport, di andare in palestra, ma anche di passeggiare, seguire corsi di yoga, fare giardinaggio, ballare. Inoltre, affinché questo sia efficiente, è fondamentale occuparci della sua corretta nutrizione. Ecco perché parliamo di sé nutrizionale, di cui possiamo prenderci cura tramite una dieta equilibrata, un buon livello di idratazione e la riduzione di “cibo spazzatura”. Passiamo al sé spirituale che ha a che fare con la cura della nostra parte profonda. Lo sviluppo della nostra interiorità passa attraverso una riflessione di chi si è, di cosa ci fa sentire vivi e in armonia con noi stessi, con gli altri e con il mondo. Abbiamo poi la dimensione relazionale. Siamo animali sociali, abbiamo bisogno dell’altro, tanto che l’assenza di relazioni - o il mantenimento di quelle tossiche - preclude il nostro benessere ed equilibrio e il fiorire del nostro potenziale. La cura del sé emotivo riguarda il come ci occupiamo di ciò che proviamo. Questo implica da un lato coltivare attivamente delle esperienze che ci permettano di sperimentare emozioni positive; dall’altro lato è importante mettersi in ascolto anche delle emozioni ingombranti e prendersene cura ad esempio attraverso la scrittura o, se necessario, tramite l'aiuto di uno psicologo. Abbiamo poi il nostro sé intellettuale che può essere stimolato trovando modi per sfidare e stimolare la mente. Questo può includere: inseguire una carriera che ti piace, leggere un libro o ascoltare conferenze per sviluppare nuovi pensieri e idee, frequentare un corso di lingua, impegnarti ad apprendere una nuova abilità. Infine, il sé contestuale. Hai mai notato che le persone depresse trascurano non solo se stesse, ma anche l’ambiente in cui vivono? Stanze poco illuminate, caos che regna sovrano e scarsa pulizia. Viceversa, aggiungere del profumo o dei fiori in casa, dipingere le mura di una stanza, così come anche visitare una galleria d’arte o un bel parco, rappresentano la cura del nostro sé contestuale.
Il mio suggerimento è quello di stampare il fiore e appenderlo in un luogo strategico dove per forza di cose lo vedrai spesso. Fermati a riflettere su quali dei tuoi sé tendi a concentrare maggiormente la tua attenzione, per poi entrare nel merito di quali sono invece “i petali” a cui ti sei dedicato meno nel corso tempo. Fai una piccola azione ogni giorno che vada nella direzione di nutrire poco alla volta una parte del tuo sé."
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