Milano (askanews) - Con una percentuale di laureati pari alla metà della media dei Paesi dell'Ocse e uno studente universitario su tre che getta la spugna prima di arrivare alla laurea l'Italia dimostra di avere ancora molta strada da fare in materia di orientamento universitario. Eppure ogni anno sono almeno 200.000 gli studenti delle scuole superiori che cercano di chiarirsi le idee frequentando una fiera come questa, il Salone dello Studente, che arriva a Milano dopo avere fatto tappa in otto città. "Mah, non ho ancora idea sinceramente". "Parlando magari con i genitori decido bene, comunque ci sono varie scelte interessanti". "Ingegneria, ho deciso, al duemila per mille".
In tempo di crisi è però la disoccuppazione a preoccupare di più i giovani e, per fortuna, anche a orientare le loro scelte verso professionalità emergenti o ancora richieste dal mercato del lavoro, come osserva Domenico Ioppolo, del gruppo Class, che organizza questa rassegna itinerante: "I lavori del Salone dimostrano che questa consapevolezza esiste, dimostrano anche che la scuola italiana sta attraversando un momento difficile. C'è bisogno di un profondo cambiamento. Non a caso il governo italiano ha messo la scuola al primo posto della sua azione riformatrice".
A fianco degli stand delle università tradizionali intanto sono sempre più numerosi quelli di istituti che preparano a un lavoro nel mondo del design, della moda o della cura della persona.
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