Da evitare il più possibile pancetta, prosciutto, wurstel e salsicce. Cautela con cotolette, bistecche e arrosti. Possono essere sintetizzate così, le conclusioni della monografia diffusa stamane dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), attraverso le colonne di The Lancet Oncology. «Le carni processate entrano a far parte del gruppo 1 delle sostanze cancerogene», si legge nel rapporto. Significa che i salumi sono stati inclusi nel gruppo delle sostanze per cui è stato stabilito con certezza un nesso causale con lo sviluppo di tumore (ne fanno parte anche alcol, amianto, arsenico e fumo di sigaretta). Risultano come probabile cancerogeno per l’uomo (gruppo 2A), invece, le carni rosse fresche: ovvero quelle derivate dal maiale, dai bovini, dal cavallo e dall’agnello.
In secondo luogo, gli esperti ribadiscono che meno si beve meglio si sta. Oggi ci sono maggiori certezze sull’alcol in qualità di fattore di rischio per i tumori di bocca, faringe, laringe, esofago, colon-retto e mammella. I vantaggi nel non bere sono innumerevoli; il consumo cronico di alcol, anche consumo moderato, ha effetti negativi su tutti gli organi e apparati e si contano oltre 220 malattie totalmente o parzialmente attribuibili all’alcol. La narrazione basata sulle fake news del vino come toccasana per la salute è causa di ostacolo alla corretta prevenzione ed è la stessa OMS che ribadisce che l’industria dell’alcol sta ostacolando il raggiungimento degli obiettivi di salute sostenibili delle Nazioni Unite e contribuisce ad abusare della credulità popolare che genera nel mondo, ogni anno, oltre 3 milioni di morti a causa dell’uso di alcol.
Ed è bene sottolineare "uso" non "eccesso" di alcol perché è oramai acclarato che non esistano quantità “sicure” di consumo di alcol.
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