PLENARY
TAVOLA ROTONDA
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE E INVESTIMENTI IN RICERCA. LA REGIONE LAZIO PER UN WELFARE INNOVATIVO E UN NUOVO SISTEMA SANITARIO TERRITORIALE
Abstract Secondo gli indirizzi assunti dalla Regione Lazio a partire da marzo 2020, nell’ambito dell’emergenza legata al nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 e alla patologia correlata (COVID-19), le Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione (Information and Communication Technologies) rappresentano un fondamentale strumento di supporto per i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta e i Medici di Continuità Assistenziale per garantire assistenza privilegiando, per ragioni di sanità pubblica, la permanenza degli assistiti a domicilio. La Regione Lazio ha lanciato in questi ultimi mesi una vera e propria sfida alla comunità scientifica e alle imprese: pensare insieme, e portare al mercato entro pochi mesi, soluzioni per il contrasto al Covid-19. Parliamo di Medicinali, dispositivi medici, attrezzature ospedaliere e mediche (compresi ventilatori meccanici, indumenti e dispositivi di protezione e strumenti diagnostici), disinfettanti o sanificanti, strumenti per la raccolta/il trattamento dei dati per monitoraggio, localizzazione e gestione dell’emergenza e prevenzione e controllo della diffusione del Covid-19 (anche negli spazi pubblici o aperti al pubblico e nei luoghi di lavoro). Inoltre sono state richieste anche soluzioni relative a strumentazioni, dispositivi, sistemi e applicazioni che, in un‘ottica di welfare innovativo, consentano una più ampia ed efficiente offerta di soluzioni per la cura dei contagiati a domicilio (teleassistenza, telemonitoraggio, robotica etc.), per l’assistenza a domicilio agli anziani e alle persone in situazione di fragilità, per lo svolgimento delle attività lavorative a distanza, per lo svolgimento delle attività lavorative sul posto di lavoro in condizioni di sicurezza, per la realizzazione di dispositivi per la protezione individuale da Covid-19 e per il distanziamento sociale. Già da tempo la Regione Lazio si era posta il problema dell’innovazione tecnologica in sanità in termini strutturali ed extra-emergenziali. L’emergenza connessa alla pandemia può rappresentare un volano, un fattore di accelerazione per una trasformazione tecnologica del sistema sanitario e di welfare incardinata su investimenti in ricerca e innovazioni che sappiano mettere al centro le persone. Il Recovery Fund rappresenta una grande opportunità in questa direzione. In questa ottica la telemedicina, ossia la prestazione di servizi di assistenza sanitaria a distanza, può contribuire a migliorare la vita dei cittadini, dei pazienti e dei professionisti della salute, affrontando allo stesso tempo le sfide che si pongono al SSR. Attività di telemedicina come la televisita, la telesalute e il telemonitoraggio, costituiscono un supporto fondamentale ai servizi di assistenza primaria per monitoraggio, cura, riabilitazione e prevenzione. Un modello di assistenza che, da un lato, facilita l’empowerment e la compliance del paziente, dall’altro, migliora la tutela della salute ed evita costi indiretti legati al peggioramento di una patologia o all’uso improprio dei pronto soccorso. I big data, la raccolta di enormi quantità di dati su patologie, consente di capire l’epidemiologia e studiare la popolazione. La machine learning, invece, attraverso app che rilevano i dati clinici, permette di comprendere le grandi patologie e tracciare percorsi condivisi e comuni. L’obiettivo è svolgere il più possibile al di fuori dell’ospedale, a distanza, sia la diagnostica sia il follow up, decongestionando così l’ospedale stesso. L’obiettivo finale è un ospedale intelligente che deleghi in remoto il controllo dei pazienti e riservi le prestazioni ospedaliere a quelli affetti da patologie acute.
Modera:
Chiara Marinacci
Dirigente dell’Area “Ricerca, innovazione, trasferimento delle conoscenze e umanizzazione” della Direzione regionale “Salute e Integrazione Sociosanitaria” – Regione Lazio
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