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Affiancare all’eccellenza delle cure oncologiche l’attenzione alla qualità di vita, questo è l’obiettivo da raggiungere per offrire ai pazienti tutte quelle cure di supporto in grado di controllare gli effetti collaterali legati alle terapie oncologiche, di cui soffre circa l’80% dei pazienti in terapia, permettendo così di portare a termine le cure. E per capire come intervenire laddove gli effetti collaterali siano troppo gravosi la Fondazione Insieme contro il Cancro ha promosso un sondaggio rivolto sia ai pazienti sia agli oncologi per individuare quali aspetti siano maggiormente percepiti come prioritari , e come si possa migliorare l’alleanza terapeutica medico paziente che è alla base di un efficace percorso di cura. I pazienti risultano oggi informati e consapevoli delle cure cui andranno incontro , ma avrebbero bisogno di essere maggiormente coinvolti nella scelta del percorso terapeutico, e di poter ricevere maggior ascolto riguardo problematiche severe come la nausea, la fatigue, la depressione.
E dal momento che oggi lo studio molecolare del tumore consente terapie sempre più mirate a bersaglio molecolare, i cosiddetti farmaci biologici, è importante che ogni paziente riceva una terapia personalizzata sempre meno tossica e invasiva. Un modello e un esempio di approccio terapeutico innovativo è la cura del tumore al polmone metastatico che in alcune forme legate ad una precisa mutazione genetica può essere curato con terapie chemiofree che garantiscono una maggiore libertà, minori effetti collaterali e la possibilità di una miglior qualità di vita anche durante il ciclo di cure. Nel corso della Conferenza Stampa abbiamo intervistato il Prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro e il Prof Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Tracica dello IEO, Istituro Europeo di Oncologia, Milano
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