“Alimentazione circadiana, microbiota e vitamina D nella prevenzione e nel trattamento dei tumori”
La revisione condotta dal World Cancer Research Fund di tutti principali studi mai compiuti sul
ruolo dell’alimentazione e dello stile di vita nella prevenzione dei tumori ha concluso affermando
che oltre un terzo dei tumori può essere prevenuto seguendo una corretta alimentazione,
mantenendo un adeguato peso corporeo ed evitando l’inattività fisica. Le regole base di
un’alimentazione sana prevedono una dieta fondata sul consumo di cibi vegetali minimamente
processata (cereali integrali in chicchi, legumi, frutta, verdura e frutta secca oleosa) e la riduzione
del consumo di cibi ricchi in zuccheri, farine raffinate e oli vegetali trasformata a livello industriale.
Le più recenti ricerche dimostrano che è importante non solo cosa mangiare, ma anche
quando. Gli esseri umani, in quanto predatori diurni, si sono evoluti rispettando i ritmi di luce e
oscurità, predando di giorno e riposando di notte. Il sistema nervoso e le funzioni cellulari sono
programmate per funzionare in accordo con i ritmi dettati dall’esposizione alla luce e all’oscurità
per cui di giorno prevalgono le funzioni digestivo-metaboliche e di notte quelle riparativo rigeneranti. Un pasto consumato di giorno ha un effetto sull’assetto ormonale e sulla performance
mitocondriale (e la conseguente produzione di specie reattive dell’ossigeno e infiammazione),
completamente diverso dallo stesso pasto consumato la sera. La notte è il momento in cui le
cellule umane e quelle batteriche - che vivono nel nostro intestino rispettando anch’esse i ritmi di
luce e oscurità - svolgono insieme le loro attvità di detossificazione e riparo, e queste azioni sono
controllate dall’assunzione di cibo. Il digiuno serale e notturno garantiscono: l’attuazione del
sistema glinfatico, una “rete” di canali attraverso cui le scorie prodotte durante la giornata dalle
cellule del sistema nervoso si mobilizzano per essere convogliate verso lo smaltimento; la
produzione di BDNF, un fattore neurotrofico che sostiene e stimola il buon funzionamento dei
neuroni e la neuroplasticità; la regolazione del segnale dell’insulina, ormone chiave per la
longevità in salute; l’equilibrio del microbiota, l’insieme di cellule batteriche che superano
numericamente quelle umane e partecipano attivamente alla nostra salute; la riduzione dello
stress ossidativo e della risposta infiammatoria; la regolazione del metabolismo del glucosio e dei
lipidi; l’attuazione di cellule staminali per il riparo delle componenti cellulari danneggiate.
Alternare fasi di “starvation” a fasi di “refeeding” appare cruciale per la regolazione a lungo
termine dei meccanismi di regolazione delle funzioni cellulari. L’esposizione alla luce solare
rappresenta un potente strumento di salute non solo per la regolazione dei ritmi circadiani ma
anche per l’effetto diretto della luce solare sulle funzioni biologiche, dalla produzione di ossido
nitrico a livello vascolare (con riduzione dei valori di pressione arteriosa), a quella di dopamina a
livello del bulbo oculare (fondamentale nelle prevenzione della miopia), a quello di serotonina e
melatonina a livello del sistema nervoso centrale (con effetto sul tono dell’umore e sul riposo
notturno), al riciclaggio del coenzima Q10 - un potente antiossidante - in presenza di clorofilla a
livello mitocondriale (una vera e propria fotosintesi operata dagli esseri umani). Da ultimo, ma non per importanza, la produzione di vitamina D, un ormone che controlla l’espressione del 3% del
genoma umano e che partecipa in modi fino a pochi anni fa insospettabili alla riduzione del rischio
di tumore: inibendo la proliferazione cellulare; stimolando l’apoptosi, un suicidio controllato che le
cellule mettono in atto per proteggersi dalla cresciuta incontrollata; contrastando la produzione da
parte del tumore di nuovi vasi sanguigni, riducendo la capacità delle cellule tumorali di invadere i
tessuti e dare metastasi, attivando l’immunita’ antitumorale. Meccanismi di azione che forniscono
una base biologica ai risultati degli studi epidemiologici attestanti una correlazione inversa fra
l’esposizione alla luce solare e l’incidenza di ben 19 tipi diversi di tumore.
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