Un abbandono di massa che stupirebbe anche il presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli. I tre consiglieri comunali baresi eletti proprio nella lista Schittulli (Anita Maurodinoia, Livio Sisto e il “sostituto” di Desirée Digeronimo Gianlucio Smaldone) con i colleghi dei municipi e due dirigenti del partito a Bari, hanno abbandonato il movimento. A motivare l’uscita dal movimento, le titubanze della coalizione di centrodestra verso la candidatura di Schittulli a presidente della Regione, che ritengono ormai in bilico. I tre hanno diffuso un documento nel quale si ripercorrono le tappe dei rapporti altalenanti con gli alleati di Forza Italia. “Abbiamo assistito a una costante umiliazione della nostra compagine politica, in nome di intollerabili giochi e rendite di posizioni poste in essere anche da chi, come l’onorevole Fitto, li avversa”. Resta il dubbio sul fatto che Schittulli non sapesse davvero delle dimissioni dei suoi consiglieri. Si potrebbe ipotizzare infatti una mossa dell’oncologo fare intendere che un appoggio del movimento a un candidato non gradito non sarebbe scontato. Senza contare il fatto che Schittulli non avrebbe mai digerito la mancata designazione di Anita Maurodinoia, la più suffragata alle consultazioni dello scorso maggio ed eletta anche in Consiglio metropolitano, a vicepresidente dell’assise comunale barese. Intanto i dimissionari potrebbero offrire appoggio esterno al centrosinistra di Antonio Decaro. Un’ipotesi allontanata da Sel. “Non vorremmo che anche la nuova giunta Decaro subisse i condizionamenti e una trasformazione genetica come è in parte accaduto per la precedente”, scrive infatti Michele Losappio, capogruppo in Regione e segretario provinciale del partito di Vendola. “Come segretario provinciale di Sel confido che il sindaco non imiti modelli ed iniziative che hanno movimentato la politica regionale nelle ultime ore”.
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