© CLAUDIO MORTINI™◊
Infinite ondulazioni di colli formano il tipico paesaggio umbro: dossi fertilissimi punteggiati di antichi borghi e case coloniche si stendono a perdita d'occhio. È il celebrato paesaggio agrario delle viti e degli ulivi, delle piantagioni di tabacco, degli ordinati coltivi ravvivati dalle macchie gialle dei girasoli. Tra i luminosi colli del perugino si incastona il limpido e sottile bacino del Trasimeno. Un parco regionale ne tutela i delicati equilibri idrologici e biologici, estendendo la tutela anche alle tre isole emergenti dall'acqua e alla corona di dolci colline che lo racchiudono.
La natura sembra incontaminata, eppure a ben vedere sono tanti i segni lasciati dalla millenaria storia della colonizzazione di questa terra impervia e difficile: ponti, mulini, torri, castelli e piccoli nuclei fortificati, strisce di terreni a fatica messi a coltura.
Il Parco fluviale del Nera tutela il corso del fiume e del suo affluente Velino: è il regno delle acque, limpide e fredde, che nella cascata delle Marmore danno vita a uno straordinario spettacolo della natura.
In cima alla Valnerina, nel cuore del Parco nazionale dei Monti Sibillini, si può ammirare un paesaggio davvero speciale: sono i piani carsici di Castelluccio, un grandioso anfiteatro sovrastato dalle cime più alte della regione tra cui quella del Redentore.
L'interesse naturalistico è eccezionale perché vi sopravvivono specie altrove estinte e una ricca vegetazione palustre. Nei primi giorni di giugno, il Pian Grande offre lo spettacolo straordinario della fioritura alpina: papaveri, fiordalisi, narcisi, fiori della lenticchia trasformano l'altopiano in un'esplosione di colori e profumi.
II culto delle acque evoca antichi riti che sacralizzano la natura stessa. Le Fonti del Clitunno sono un luogo ideale per comprendere l'intreccio tra religiosità e ambiente per le suggestioni che tuttora vibrano tra le limpide e fredde acque, al tempo dei Romani dedicate al dio Clitunno che qui proferiva i suoi oracoli.
Il paesaggio del Trasimeno è un paesaggio di "transizione": la dolcezza del rilievo, le tipologie edilizie e i materiali delle costruzioni rurali (con il maggiore impiego del mattone), assieme ai cipressi che si ritrovano più diffusi che altrove, disposti a filari o a piccoli gruppi, preannunciano ricorrenze più tipiche di paesaggi toscani.
A nord e a est del lago, è l'ulivo a dominare il paesaggio e a segnalare a chi proviene dai dintorni che il lago è vicino.
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