"La percezione del mondo, dei suoi abitatori, degli oggetti, di ciò che si mostra come memoria e come progettualità è negli occhi dell'artista che connota il reale di incisive leggerezze, istanti decisivi e irreversibili che, se modificano il paesaggio, mai lo deturpano. Poiché costante s'insinua il sentimento d'appartenenza nel bene, la possibilità di essere presenza positiva nel futuro che si profila anche come riuso delle cose, dei luoghi, dell'opera umana.
Così la narrazione del tempo, la scansione dei passaggi dalle ascendenze più lontane, fino al quotidiano, avviene sia nello sguardo della nostalgia, dell'affetto, sia in quello scabro dell'attualità che nulla può nascondere, in quanto visibile. Negli ultimi lavori - che l'artista ha chiamato Trasparenze - si evidenzia l'esigenza di avere la chiara decisiva visione, come purezza di sguardo e come segno demarcatore di senso.
C'è negli scorci del paesaggio urbano, della campagna, dei palazzi storici, dei luoghi dismessi o ritratti, nel ricercare i segni antichi di una civiltà che sopravvive in certi toponimi, la sensibilità alle apparenze, a un vissuto che si declina nei modi sobri, appartati dell'esprimere, così che anche la tecnica di De Paoli risente di questi elementi che accedono al recuperare della materia semplice, donandole e imprimendole la dignità che nasce da un sentimento vibrante. I materiali "poveri" in realtà stanno a significare la sensibilità emozionata davanti al mondo delle persone e degli oggetti".
2012 ADRIANA GLORIA MARIGO Padova
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