"Mio padre è un eroe. E se ha dei nemici, bene, significa che ha lottato per qualcosa nella sua vita". Hanno commosso tutti le parole di Alessia, 13 anni, la figlia del vice commissario della Polizia Roberto Mancini, morto a causa di un tumore dopo essersi occupato, per oltre 20 anni, di ecomafie e rifiuti tossici tra Campania e Lazio. Funerali solenni per il poliziotto deceduto il 30 aprile scorso, oltre ai familiari, il vice ministro dell'Interno Filippo Bubbico, il capo della Polizia Alessandro Pansa e il questore di Roma Massimo Mazza.
"L'unica debolezza di mio padre - ha detto commossa Alessia - è la morte. Vi chiedo solo di non usare questa debolezza per affermare la vostra forza". A celebrare la funzione Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, da tempo impegnato nella battaglia contro i roghi tossici e gli sverasamenti illegali nell'area a Nord di Napoli.
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