Roma, (askanews) - La Dia di Napoli ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni per un valore di oltre 10 milioni di euro nei confronti dei fratelli Giuseppe e Vincenzo Candurro, entrambi legati al "Clan Misso", gruppo camorristico radicato nel quartiere Sanità di Napoli.
Le indagini hanno preso spunto dall'analisi di operazioni finanziarie sospette.
Dalle investigazioni, avvalorate anche da una Rogatoria Internazionale presso Istituti Bancari Elvetici, i Candurro sono risultati a pieno titolo esponenti di vertice del sodalizio criminoso capeggiato da Giuseppe Missi, figura storica del gruppo camorristico Misso.
In particolare, Vincenzo Candurro, detto "Enzo 'o barbiere", titolare in origine di una barberia nel centro storico di Napoli e poi diventato il cassiere e uomo di fiducia del boss, è stato condannato per appartenenza ad associazione per delinquere di tipo camorristico. Il fratello Giuseppe, invece, è accusato di avere impiegato in attività economiche denaro di provenienza delittuosa, riconducibile alle attività criminali realizzate dal clan Misso.
Sono pertanto stati sequestrati 21 unità immobiliari, 8 società, una rivendita di tabacchi e valori bollati (in provincia di Salerno), 20 tra autoveicoli e motoveicoli, 47 depositi bancari e 11 polizze assicurative.
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