TREVISO - Il padrone del Giro è sempre lui, Marco Pantani, il Pirata. Si pensava: oggi sarà il giorno di Jalabert, uno che va come un treno nella cronometro, e magari sui 45 chilometri del percorso da Castelfranco Veneto a Treviso riuscirà ad avvicinarsi, a rosicchiare secondi, a spaventare il campione romagnolo, magari anche a togliergli il primato almeno per un giorno. Niente, sbagliato, tutto da rifare: dopo la diciottesima tappa non cambia quasi nulla in classifica, non si spostano gli equilibri: il francese è davanti a Pantani, ma guadagna poco, meno di un minuto, 56 secondi per la precisione, è terzo dietro a Gontchar e Savoldelli. Settima posizione per Pantani che è ancora in maglia rosa e si avvia trionfalmente a vincere per il secondo anno consecutivo il Giro e dovrebbe succedere proprio un clamoroso ribaltone, visto che da domani saranno ancora montagne ed è il terreno sul quale il romagnolo non ha rivali, avversari, gente che riesce a prendergli un metro.
La cronometro di oggi è stata comunque avvicente (al traguardo anche Alberto Tomba), in un Giro che aspetta ancora di infiammarsi. Benissimo, nella giornata, Savoldelli che continua a fare grandissime cose e con il secondo posto di oggi è anche secondo in classifica generale davanti a Jalabert e nessuno avrebbe immaginato un comportamento così positivo per il giovane italiano.
Domani si sale, prima di tre tappe di montagna che decideranno tutto o forse serviranno soltanto a consacrare nella giornata di domenica il campionissimo, Marco Pantani. Padrone assoluto di questa edizione del Giro. Ancor più oggi, superata la cronometro, che una volta, ma ormai è roba passata, era il suo vero punto debole.
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