Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 25 febbraio 2014.
"Chiudi quella maledetta bocca, i tuoi familiari sono ancora liberi, per il resto ci pensiamo noi". Lettera della Falange Armata indirizzata a Totò Riina nel carcere di Opera.
Ecco il testo :
Al carcere di Opera, frazione di Milano, dove è detenuto Totò Riina, è stata recapitata una lettera pochi giorni addietro. E' stata indirizzata al Capo dei capi. Il mittente è "Falange Armata", e sarebbe la stessa sigla che tra il 1992 e il 93 ai centralini delle agenzie di stampa ha rivendicato gli attentati esplosivi a Capaci, Via D'Amelio, e poi a Roma, Firenze e Milano, lanciando messaggi di terrore. Adesso, nella lettera a Riina, che è stato molto loquace tra agosto e dicembre conversando durante l'ora d'aria con un compagno, è stato scritto : "chiudi quella maledetta bocca, ricorda che i tuoi familiari sono liberi. Per il resto stai tranquillo, ci pensiamo noi". La lettera non è entrata nella cella di Totò Riina perchè è stata sequestrata prima dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Poi, il testo è stato spedito alle Procure di Palermo e Caltanissetta dove i magistrati sono impegnati a decifrare le dichiarazioni di Riina e, soprattutto, le sue minacce a Nino Di Matteo. Della "Falange Armata" da 20 anni non vi è stata più alcuna traccia. L' inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia ha rispolverato l'armadio della Falange, alla ricerca di eventuali scheletri. Infatti, una parte degli atti delle indagini romane sulla Falange Armata è confluita nel processo sulla trattativa. I magistrati che indagano a Palermo ritengono che il dialogo segreto con i mafiosi non fu condotto solo dai politici e dai carabinieri del Ros ma anche da alcuni agenti dei servizi segreti. E vi sarebbe anche un indagato, un ex dirigente dell'intelligence, i Servizi, in rapporti con l'ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, tramite un intermediario. Ecco perché è inquietante il riferimento alla Falange Armata nella lettera spedita a Riina, affinché non parli più oltre quanto già parlato e chiuda la maledetta bocca.

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