Immaginate un ragazzino cresciuto fra gli anni Ottanta e la prima parte degli anni Novanta del secolo scorso fra alberghi di lusso e una tenuta piena di animali esotici ed elicotteri, sfuggito ad attentati e poi sempre in fuga, nel 1990 anche fra l'Italia e Lugano, con la madre e la sorella, per nascondersi dai nemici del padre: Pablo Escobar.
Immaginate quel ragazzino che decise di non intraprendere la carriera del padre e di tanti parenti, tutti spietati narcotrafficanti, ma abbia inseguito il desiderio di sparire dalla circolazione. Per oltre vent'anni, fino a quando ha iniziato a chiedere perdono ai famigliari delle vittime dei cartelli, dei "narcos" celebrati dalle serie come quella di Netflix. "Solo la morte poteva fermare mio padre", ha raccontato ieri al festival Luganese Endorfine.
Abbiamo intervistato Juan Pablo Escobar, autore fra l'altro del libro "Pablo Escobar, il padrone del male". La trascrizione integrale dell'intervista è disponibile qui: [ Ссылка ].
Intervista di Antonio Civile. Immagini Rescue Media.
Intervista a Juan Pablo Escobar | RSI Info
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