I cambiamenti climatici, la distruzione della biodiversità sono state
tra le principali cause che hanno contribuito alla diffusione della pandemia
che ci ha colpiti negli ultimi anni e che ha cambiato le nostre vite.
C’è un filo comune che lega pandemie, biodiversità e cambiamenti climatici. Quelle attività umane che causano il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità sono le stesse che, con il loro impatto sull’ambiente, conducono alle pandemie (come è emerso dal Rapporto recentemente pubblicato da IPBES).
L'accelerazione della perdita di biodiversità e il degrado dei servizi ecosistemici a livello mondiale sono diventati insostenibili.
Le pressioni esercitate dalle attività antropiche sulla biodiversità sono probabilmente all'origine dell’attuale pandemia che sembra essere collegata a questi attacchi alla biodiversità. Salvaguardare la biodiversità perché la ricchezza e l’abbondanza di specie possono contrastare la diffusione del virus. Dobbiamo modificare rapidamente i nostri metodi di produzione e le nostre relazioni con gli organismi viventi per salvare il nostro pianeta e, noi stessi.
La sostenibilità è la via e noi del Credito Cooperativo stiamo cambiando il nostro modo di fare banca per ridurre al minimo l’impatto ambientale, sociale ed economico delle nostre attività.
La “rivoluzione sostenibile” è stata ufficialmente lanciata nel 2018 con la pubblicazione del Piano di Azione della Commissione Europea e Federcasse ha aderito con una serie di attività, ma la principale è quella di aiutare la nostra base sociale a partecipare a questa grande trasformazione, per un mondo sostenibile.
Il Calendario 2022 della BCC Buccino Comuni Cilentani vuole dunque essere un omaggio alla straordinaria Biodiversità del nostro territorio: Cilento, Tanagro, Sele, Alburni e Vallo di Diano. Un patrimonio inestimabile che contribuiremo a proteggere: una varietà incredibile di organismi, esseri piccolissimi, piante, animali ed ecosistemi tutti legati l’uno all’altro, tutti indispensabili.
Anche solo prendendo in esame la biodiversità vegetale, il territorio Cilento, Tanagro, Sele, Alburni e Vallo di Diano annovera più di 1900 piante vascolari. E' un'area di grande rilevanza sia fitogeografica che botanica. E' costituito da una catena appenninica che si protende verso il Tirreno. La grande diversità di paesaggi rende la sua flora ricchissima, favorita dai grandi dislivelli altimetrici, dalla diversità dei substrati geologici, dalla presenza di corsi d'acqua, dalla presenza di dune litoranee, paludi, foreste planiziali, grandi boschi di castagni, ontani e faggi. Oltretutto, la relativa pressione antropica rende questa area praticamente incontaminata in alcune zone. Alla grande bellezza dei paesaggi e dell'ambiente si associa naturalmente una ricchezza floristica unica che di per sé costituisce un patrimonio vegetale enorme. La relativa inaccessibilità di alcune aree, lo sfruttamento sapiente del territorio da parte di un'economia prevalentemente agricola e silvo-pastorale, la ridotta pressione antropica, la presenza di enti di salvaguardia della natura rendono questa area un laboratorio ideale per lo studio della biodiversità vegetale. Il Cilento è ricco di specie vegetali rare; molte sono le specie endemiche, cioè presenti solo in questa area. Ne è un esempio la primula di Palinuro, Primula palinuri Petagna, che cresce solo sulle coste del Cilento meridionale ed in alcune zone costiere di Basilicata e Calabria. Il Cilento costiero ospita una vegetazione alofila, adattata a condizione di aridità elevata e a forti concentrazioni saline. Le coste rocciose sono dominate dalla statice, i cui fiori sono talora impiegati nelle composizioni di fiori secchi, e dal finocchio marino, le cui foglie sono adoperate come condimento. Le coste sabbiose ospitano una vegetazione psammofila, con il bellissimo giglio delle spiagge, l'eringio marittimo, il papavero delle sabbie. Lo sparto è un elemento importantissimo per il mantenimento delle dune costiere. Salendo verso l'alto, scoppia la vegetazione mediterranea, con i suoi colori ed i suoi odori, con gli arbusti e le erbe aromatiche. E' il regno del carrubo, dal legno duro e rossastro, dell'olivo coltivato e di quello selvatico, del leccio, che formava in antico dense foreste. Ma è possibile. trovare anche l'alloro, pianta sacra della mitologia, il carrubo, il tino. La macchia si arricchisce poi di specie a portamento arbustivo e cespuglioso, come il lentisco ed il mirto, il rosmarino, l'erica. Molte le specie erbacee e fra esse molte specie ed ibridi di orchidee. Nei pascoli, l'asfodelo, la coda di volpe, l'asterisco spinoso, diverse specie di cardi la fanno da padrone, mentre i cisti sono diffusi nelle zone percorse da incendi. La tagliamani è stata adoperata per secoli per la produzione di cordami.
fonte: Università di Salerno
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