Il video che ha fatto il giro del web ed è stato ripreso anche da molte trasmissioni televisive, uscendo addirittura fuori dai confini nazionali è stato girato, qualche settimana fa, dai Guardiaparco Alberto Cocuzzi e Mario Visci durante un turno di servizio a Villetta Barrea.
I cervi che passeggiano nel centro storico di un paese vuoto, dove per vuoto si intende senza persone.
Sì perché a Villetta Barrea, così come negli altri Comuni del Parco, il vuoto, in questo momento, si riferisce solo alle persone, per effetto dell’emergenza sanitaria e non agli animali selvatici che qui sono una presenza costante.
Siamo nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise dove la fauna è protetta, da ormai quasi 100 anni, e in molti paesi si è “abituata” a convivere con gli abitanti che ormai la rispettano.
Diciamo che l’ulteriore silenzio e l’assenza di macchine ha intensificato le visite.
Quindi questo video, nel nostro caso non mostra gli effetti del lockdown, bensì gli effetti della convivenza con la fauna protetta.
Ovvio che nulla è semplice e non tutti sono sempre felici, ma è evidente che la convivenza qui si testa giornalmente con pro e contro.
Siamo fortunati a poter sperimentare un rapporto così intimo con la Natura, che mai come in questo momento storico, può fare la differenza, visto che la pandemia ci ha messo di fronte al dover ricercare un nuovo paradigma Uomo – Natura, da sempre obiettivo delle Aree Protette.
Chiunque è venuto al Parco, anche solo una volta, si è imbattuto spesso negli animali selvatici all’interno dei centri abitati e la meraviglia e la curiosità li ha subito fatti diventare oggetto di attenzioni, a volte anche esagerata, per fare foto, anche attraverso inseguimenti in macchina, appostamenti continui, ecc., ecc..
Al di là delle polemiche che tutto questo innesca tra favorevoli e contrari, la vicinanza degli animali selvatici va gestita bene, perché può essere pericolosa, soprattutto per la loro.
Quando si tratta di fauna, importante patrimonio di tutta l’umanità, dovremmo pensare a tutti i possibili risvolti delle nostre azioni, anche se motivate da curiosità ed entusiasmo.
La convivenza a cui mirare è data dalla consapevolezza e dal rispetto profondo per la Natura senza spettacolarizzazioni, e magari anche da qualche piccola rinuncia, rispetto alla nostra visione troppa antropocentrica, perché sono gli ecosistemi e la biodiversità a permettere la vita sul Pianeta e di conseguenza la nostra esistenza.
Prima lo capiremo prima impareremo a vivere diversamente.
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