La partita di Mimì è un quasi monologo, c'è infatti un altro personaggio interpretato dalla danzatrice-attrice Sabina Cesaroni.
Mimì, nella chiusezza della sua stanza, stanza della sua mente, del suo spazio interiore, attraversa una crisi di identità, cercando nella sua italianità, nella sua appartenenza all'Italia il superamento di questo disturbo.
Ricerca sempre delusa dai personaggi che lei dice di incontrare ricostruendo con loro dialoghi divertenti e visionari.
Forse Mimì cerca nel posto sbagliato: "Più il giro è largo più si consolida l'identità, questa non si fa da fermi", ovvero la vera identità è quella di appartenere a tutto il mondo e a tutto l'universo, non solo ad una sua piccola parte. Questo le farà capire Zaira, una danzatrice di origine africana, suo alter ego, o daimon o angelo custode, la cui presenza la porterà a passo di danza verso una più profonda consapevolezza di sé
Questo viaggio, questa "partita" di Mimì si itreccia con episodi di vita politica e sociale dell'Italia del '900, non per nulla il secondo titolo che Lina Prosa, l'autrice, aveva dato al testo era : "L'italiana"
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