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Dal Rifugio Franchetti, si percorre la traccia di sentiero, molo evidente, che taglia il ghiaione dietro al rifugio e che porta alla rampa di inizio della via ferrata Ricci.
Questa inizia salendo un’evidente rampa inclinata sui dirupi settentrionali della Vetta orientale del Corno Grande. Dopo poche decine di metri il cavo si interrompe e il sentiero devia leggermente verso sinistra. Le corde fisse però ricominciano quasi subito. Alla fine di questo tratto il cavo si interrompe per riprendere subito sulla parete di destra, ma dopo pochi metri finisce di nuovo. Quindi proseguire in salita, abbastanza faticosamente, fino ad arrivare al tratto più bello della via.
Lasciato infatti il versante settentrionale e ci si trova su quello orientale della montagna, proprio sull’orlo del famoso Paretone, lo strapiombo orientale del Corno Grande, un baratro di oltre 1300 metri che non ha nulla da invidiare alle più blasonate pareti alpine. Costeggiando l’orlo del baratro si arriva ad un ripido spigolo attrezzato piuttosto aereo lungo circa una trentina di metri. E’ questo il pezzo più tecnico della salita. Si affronta lo spigolo in divertente arrampicata. Al termine dello stesso la corda prosegue prima verso sinistra poi verso destra. Successivamente si sale in aderenza una ripida paretina da arrampicare sempre con l’ausilio delle attrezzature metalliche. Qui finisce la via ferrata.
In questo punto inizia la salita non assicurata e in parte un po’ esposta lungo gli sfasciumi della Vetta Orientale. In più punti vi è la possibilità di spostarsi alla propria sinistra per adagiarsi su uno dei numerosi pulpiti che danno direttamente sull’impressionante strapiombo del Paretone. Si prosegue sempre più sul filo di cresta (prudenza in caso di nebbia) dando ogni tanto un’occhiata al tratto appena percorso, fino ad arrivare all’incrocio con la via normale. Prestare prudenza perché in questo punto vi è da passare sopra un’aerea forcellina che può risultare insidiosa in caso di vetrato.
Procedendo su roccette di I° grado si arriva finalmente alla cima della Vetta Orientale (2903m - 3h dalla Madonnina). Da quassù, in caso di tempo bello, il panorama è grandioso e, se si è fortunati, si riesce a vedere la costa della Croazia.
Discesa:
Dalla cima si ripercorre a ritroso il sentiero dell’andata fino al bivio con la via normale. Siccome quest’ultima, seppur breve, è tutt’altro che banale, nulla vieta a chi non se la sente di ridiscendere direttamente dalla via ferrata appena percorsa in salita. Al bivio si giria dunque a sinistra seguendo gli onnipresenti bolli bianchi e rossi. Inizialmente non ci sono molti problemi a parte qualche facile roccetta di I° grado. Sul fondo della discesa si arriva però a un camino abbastanza ripido ed esposto (II° grado), da affrontare con prudenza in disarrampicata tenendo la destra dello stesso. Al termine del camino finiscono anche le difficoltà. Il sentiero porta sulla morena terminale del Ghiacciaio del Calderone i cui resti si trovano nella bellissima conca posta sulla sinistra. Risaliti brevemente, si seguono sempre i bolli bianchi e rossi, fino al passo del Cannone (2667m), per poi scendere ripidamente per tornanti fino alla Sella dei Due Corni e infine al rifugio Franchetti.
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