LA CAPRA GIRGENTANA (Aegragus hircus), ha origini orientali (Afganistan, Pakistan orientale) e potrebbe costituire una tessera del puzzle, come accade con la mucca chianina riferita agli Etruschi. Il DNA conferma che la mucca chianina è stata portata in Etruria con le navi, e in questo modo il suo DNA non si è mischiato con quello di altri bovini. Di questo splendido animale mi ha parlato l’amico Vincenzo Mulè e mi ha spiegato che è originaria della zona agrigentina dei Monti Sicàni. La capra, che rischiava l’estinzione, deve la sua salvezza a Giacomo Gatì, che con alcuni amici si è dato da fare per la sua conservazione e ultimamente a Mario Lo Presti, amico di Vincenzo Mulè. Si può notare che la sua caratteristica è costituita da un mantello bianco e dalle corna a spirale che girano verso l’interno. Le capre asiatiche hanno corna simili a spirale che girano verso l’esterno. Una spiegazione ipotizzata da qualcuno farebbe pensare a un diverso magnetismo terrestre rispetto alle regioni dell’Asia, che sarebbe la causa di questa mutazione. Ma questa è solo un’ipotesi. In ogni caso questa capra è unica in tutta Europa e sembrerebbe anche in tutto il mondo. Qualcuno sostiene che la nostra capra sia stata introdotta in Sicilia dagli Arabi intorno all’anno mille, ma non ci sono certezze, mentre è chiaro che essa proviene dalle remote regioni dell’Afganistan e del Pakistan orientale. Perché mai gli Arabi avrebbero dovuto introdurre in Sicilia una capra afgana o pakistana, quando ne avevano di proprie? Il Nordafrica è pieno zeppo di razze caprine!Sembra molto più logico pensare che popolazioni provenienti dall’oriente abbiano portato con loro le proprie bestie, come hanno fatto gli Etruschi. Bovini e ovini erano beni preziosissimi. Nessuna popolazione al mondo si sarebbe mai sognata di abbandonare le proprie mandrie quando si spostava da una regione all’altra. (Enrico Caltagirone)
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