Intervista a Miriana Trevisan rilasciata nel 2005.
Incontriamo Miriana in occasione della festa tenutasi lo scorso 30 ottobre a Roma per il 10 anni dalla fine di Non è la Rai. Felicissima di essere presente a questo evento perché “doveroso nei confronti dei fan storici che la seguono ovunque da tantissimi anni”, Miriana non può non rilasciarci questa intervista.
Allora Miriana, la prima domanda mi sembra d’obbligo: Perché viviamo?
Ride di gusto. Non poteva essere diversamente da fan attenti come voi! Ricordo che fui felice di essere scelta io per quel giochino perché sono sempre stata una persona molto riflessiva, mi sono sempre posta domande del genere, e sono andata a ricercare risposte importanti come questa attraverso lo studio della filosofia e la lettura di testi “illuminanti” da questo punto di vista. E credo che fui scelta proprio per questo motivo. Anche se fin dall’inizio ero cosciente del fatto che quel giochino non fosse per nulla adatto ad un programma allegro come quello: i ragazzini già tornavano da scuola e probabilmente, dopo il programma, c’era una montagna di compiti ad aspettarli. In quel programma si cercava la leggerezza, non certo la riflessione. Infatti con l’andare del tempo quello era diventato uno dei momenti più noiosi di Non è la Rai. E quindi il giochino fu interrotto. Ma non ci rimasi male, anche perché lo vivevo come un peso e non ti nascondo che ero io la prima ad annoiarmi.
Proprio perché interrotto, il pubblico non ha mai conosciuto la risposta giusta, ammesso che ce ne fosse una. Qual è la risposta che daresti tu oggi?
Io ti direi senza dubbio che viviamo per compiere una crescita, per migliorarci giorno dopo giorno.
Ci togli un dubbio che ci assilla da 12 anni? Perché andasti via dal programma?
Quando andai via furono messe in giro tante brutte voci, nessuna delle quali ovviamente corrispondeva a verità. Si disse che stavo vivendo una crisi esistenziale, che avevo iniziato a drogarmi, se ne dissero davvero di tutti i colori. La verità sta da tutt’altra parte: può sembrare assurdo, ma lasciai il programma perché iniziavo a capire che quello dello spettacolo sarebbe stato il mio futuro ma ero cosciente che non ero ancora pronta, che avrei dovuto prepararmi se avessi voluto farlo sul serio. All’interno di Non è la Rai c’era una scuola di canto, recitazione, dizione e danza ma a me non la facevano frequentare, non so per quale motivo! Ero disposta a restare se mi avessero permesso di frequentarla ma non c’era nulla da fare. Mi ricordo che andai a parlare con il capostruttura per risolvere questa questione ma non cambiò nulla. Allora decisi di abbandonare il programma per studiare e prepararmi.
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