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La Francia tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo venne attraversata da guerre di religione. In seguito alla morte Enrico II, infatti, la regina Maria de' Medici si trovò costretta a reggere il regno sotto la pressione di due pretendenti, Francesco di Guisa e Antonio di Borbone. In modo particolare, questi ultimi furono a capo di due opposti partiti, cattolico il primo, ugonotto il secondo. Maria de' Medici dovette barcamenarsi senza esporsi troppo nei confronti dei Borbone, che considerava eretici, e senza lasciarsi indebolire dai Guisa, nel timore di perdere il trono. Questa eccessiva cautela, le costò l'accusa di "machiavellismo". Ciononostante, Caterina de' Medici cercò di pacificare il Paese nel 1562 con l'editto di Saint Germain che accordava libertà di culto agli ugonotti. Ma il tentativo non ebbe successo. Nel 1570 Caterina de' Medici emanò il secondo editto di Saint Germain, anche stavolta senza successo. Temendo di essere attaccata dalla Spagna, ordinò nel 1572 la strage degli ugonotti (massacro della notte di San Bartolomeo). Nel 1574 le successe il terzogenito Enrico III. Ma egli era privo di eredi maschi e venne così pressato dagli aspiranti al trono, Enrico di Guisa ed Enrico di Borbone. Questo periodo viene chiamato "guerra dei tre enrichi". Nel 1588 Enrico III fece assassinare Enrico di Guisa, al fine di eliminare un contendente al trono. Nel 1589 venne però a sua volta assassinato da un monaco domenicano convinto che si fosse troppo avvicinato agli ugonotti. In punto di morte, designò come legittimo erede Enrico di Borbone che divenne re con il titolo di Enrico IV. Ma essendo ugonotto, venne respinto dalla capitale. Nel 1593 fu costretto a convertirsi al cattolicesimo. Da questo momento, infine, poté dedicarsi al governo del Paese. Uno dei suoi primi atti fu l'editto di Nantes (1598) che riconosceva libertà di culto agli ugonotti e concedeva loro un sistema di piazzeforti per la loro incolumità fisica. Indebolì il potere della nobiltà, appoggiandosi sulla borghesia, la componente più vivace, dinamica ed operosa della società francese, appaltando loro le cariche pubbliche e creando una sorta di nobiltà di toga, fedele al sovrano. Tali appalti venivano concessi dietro il pagamento di una canone annuale. Così facendo, Enrico IV aumentò le entrate dello Stato, senza dover convocare l'Assemblea degli Stati generali. Rafforzò l'esercito e condusse una politica esterna antiasburgica. Infine, sollecitò una politica mercantilistica volta a favorire la produzione interna.
Nel 1610 venne assassinato da un monaco fanatico.
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