In Italia mancano gli infermieri, se, infatti, il numero di medici per mille abitanti, è superiore alla media europea, del +0,2, il numero di infermieri invece è ben al di sotto rispetto agli altri paesi dell’Europa, sul territorio nazionale ci sono 6,2 infermieri per mille abitanti, il 2,6 in meno rispetto all’8,8 dell’Europa.
A dirlo è L’agenas, agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che ha pubblicato il nuovo rapporto sul personale del servizio sanitario che evidenzia come la categoria più a rischio sia proprio quella degli infermieri, alla quale solo dopo seguono quella dei medici di medicina generale.
Nello specifico in Lombardia, nel 2020 lavoravano 13.421 medici e 35.859 infermieri: per un rapporto di 2,7 infermieri per ogni medico, in linea con il dato nazionale di 6,6.
Secondo il rapporto di Agenas, gli organici della sanità pubblica risentono degli anni dell’austerità tra il 2012 e il 2017, dove il servizio sanitario nazionale ha perso 27 mila dipendi, il 4 per cento del totale.
E nemmeno le misure e le assunzioni straordinarie, adottate durante la pandemia, hanno aiutato ad invertire la rotta, perché degli 83 mila operatori assunti duranti gli anni del covid, solo in circa 17 mila sono stati presi a tempo indeterminato.
A questo va aggiunto il poco ricambio di nuove leve, che ha creato una gobba pensionistica, secondo l’Agenas infatti nel 2027 andranno in pensione oltre 29 mila medici dipendenti, tra questi più di 11.865 medici di base e 21 mila infermieri. Anche se si conta, grazie al progressivo incremento dei posti nei corsi di laurea infermieristica di formare entro il 2027 circa 62 mila infermieri in grado di compensare i pensionamenti e nuovi bisogni nati dagli ospedali e dalle case di comunità.
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