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La cura dei tumori negli ultimi anni ha subito una rivoluzione copernicana: dallo studio molecolare del tumore alle target therapy, dai percorsi di cura personalizzati anche chemiofree alla diagnostica di ultima generazione che è in grado di intercettare lesioni ad un primissimo stadio e garantire quindi ottime percentuale di guarigione o controllo nel tempo della malattia. Tutto questo però si scontra con la possibilità di avere accesso ai centri dove queste indagini si svolgono, di poter ricevere i nuovi farmaci che spesso hanno costi molto elevati e di dover ancora intraprendere quei viaggi della speranza così gravosi, psicologicamente e d economicamente, sul paziente e sulla famiglia. E proprio per superare gli ostacoli burocratici che si frappongono fra un malato e le migliori cure che possa ricevere la Fondazione Salute Donna Onlus, insieme ad molte altre associazioni pazienti e ad un intergruppo parlamentare hanno stilato un documento programmatico presentato nel corso di un Forum Istituzionale dal titolo "La Salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere" in cui si sono confrontate esperienze e si sono lanciate proposte per far sì che chiunque si ammali di cancro in Italia, non debba mai sentirsi solo e possa contare sulle migliori cure. Nel corso del Forum abbiamo intervistato il Prof. Andrea Micheli, già Direttore della Struttura Complessa di Epidemiologia, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano e il Prof. Roberto Mazza, Responsabile Ufficio Relazioni Pubbliche, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano
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