L'Italia sta lentamente ma progressivamente risolvendo lo stato di emergenza dei propri istituti detentivi cui era conseguita la condanna della CEDU di appena due anni fa. La legge sulle pene alternative e il decreto svuota carceri approvati in parlamento rispettivamente lo scorso Maggio e lo scorso Agosto hanno sortito i primi benefici effetti. Al 31 Dicembre 2013 i detenuti italiani erano 62536 a fronte di una capienza regolamentare di 47709 unità, nel 2014 i primi sono diventati 53623 e la capienza è aumentata fino 49.635 unità. Sul tema L'Unione Camere Penali è in dialogo continuo con Andrea Orlando, e vede nel Ministro:
I provvedimenti in contrasto con il sovraffollamento carcerario hanno evitato all'Italia il disonore della condanna di Strasburgo durante il semestre di Presidenza Europea e sanzioni per cifre oltre i 200 milioni di euro. Al risultato non poco hanno contribuito gli sforzi riformatori dell'Unione, le cui istanza in materia hanno portato al divieto di custodia cautelare in carcere in caso di condanna inferiore ai tre anni e all'introduzione nel codice penale dell'art168 bis, che prevede la “sospensione del procedimento con messa alla prova dell'imputato”. Grazie ad essa nei procedimenti per reati punibili con la reclusione non superiore ai 4 anni l'imputato può chiedere l'affidamento ai servizi sociali con cui eliminare le conseguenze dannose del proprio reato o il risarcimento dello stesso.
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