Attraverso lo scalone si accede al primo piano nobile. La volta del salone d’ingresso, decorata dall’affresco di Lazzaro Tavarone che raffigura L’assedio di Lisbona, fu realizzata attorno al 1614 su commissione di Tommaso Grimaldi per onorare il padre Francesco cui si deve la costruzione del palazzo a fine Cinquecento. Gli affreschi sulle pareti, sorprendentemente recuperati in un restauro del 1992, sono caratterizzati dalla tipica decorazione seicentesca a finti marmi dipinti.
Lo stile di questa e delle altre sale è legato ai primi proprietari che abitarono la dimora: il più importante tra questi fu Ansaldo Pallavicino, che subentrò ai Grimaldi nella proprietà del palazzo: nelle sale si trovano numerosi dipinti e opere ereditati o commissionati da lui o dal padre Agostino.
Testimoniano la "civiltà dell’abitare genovese" tra Sei e Settecento anche i mobili, a iniziare dai cassettoni "a bambocci" (decorati da piccole figure scolpite sui lati e sui cassetti) e vari stipi, preziosi contenitori diffusi nelle dimore nobiliari.
In una delle sale è attualmente conservato l’archivio storico del Palazzo, in cui sono raccolti centinaia di documenti che testimoniano sia la fortune economiche delle famiglie dei proprietari sia le spese quotidiane del palazzo.
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