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La storia del Castello di Castelbuono
Ciò che vediamo oggi è il risultato di numerosi rifacimenti, che rendono difficile la ricostruzione dell’originario aspetto. La pianta è semplice e quadrangolare e mostra all’esterno un mix di stili che influenzavano, in quel periodo, l’architettura siciliana.
Il volume a cubo richiama lo stile arabo, le torri angolari quadrate quello normanno, la torre rotonda le costruzioni militari sveve. A causa del terremoto degli inizi del XIX secolo scomparvero i merli a forma di cosa di rondine, oltre a mura di cinta, torri ed archi, oggi andati in rovina.
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Alcune strutture difensive del XIII secolo e alcuni ambienti del XIV secolo sono invece rimasti intatti. Nel 1920 il castello, che intanto era venuto in possesso del barone Fraccia, passò al comune di Castelbuono. Adesso è sede del Museo civico.
All’interno del Castello di Castelbuono si trova una Cappella Palatina, dove si trova l’urna del 1521 della reliquia, a forma di busto e ornata di rilievi, con scene della vita di sant’Anna e san Gioacchino e la nascita di Maria. Nei due altari laterali si osservano due tele, una “Discesa di Cristo”, copia di un’opera del Rubens, e l'”Estasi di San Liborio”, opera del pittore castelbuonese Mariano Galbo (XIX secolo).
L’interno è interamente rivestito di stucchi, opera dei fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta ordinati da Francesco Rodrigo Ventimiglia. Vi sono raffigurate figure umane virili, putti, angeli, elementi floreali sacri e mitologici, con una varietà di stile che va dal quello più arcaico pesante di Giuseppe, a quello più agile e realistico di Giacomo.
L’apparato figurativo si compone di quattro allegorie che ben si adattano alla Santa: la Presentazione di Maria al Tempio; sposalizio di Giuseppe con Maria; allegoria del Paganesimo e del Cristianesimo. Negli stalli del coro sono presenti i mezzibusti dei Signori Ventimiglia e i personaggi dell’Antico Testamento.
La leggenda del Castello di Castelbuono
Si dice che Costanza Chiaramonte, prima moglie di Francesco I Ventimiglia, sia stata rinchiusa in una delle stanze del primo piano e lasciata morire lì, poiché non poteva avere figli.
Il suo fantasma, dunque, si aggirerebbe all’interno delle stanze, spostandosi aprendo le porte e non attraversando le pareti, poiché troppo pesanti. Il corpo della donna, infatti, secondo leggenda è stato ritrovato in una stanza spoglia di mobili, perché li aveva mangiati.
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