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Festival della Mente 2016
Sarzana
Lo spazio della guerra. La guerre di indipendenza
➤PRIMA GUERRA DI INDIPENDENZA
Le tre guerre d'indipendenza sono variazioni sullo stesso tema geografico: cosa succede quando un esercito parte dal nord-ovest dell’Italia e cerca di conquistare il nord-est? Il Po, che divide longitudinalmente la Pianura Padana, e i suoi affluenti hanno sempre condizionato le guerre combattute in questo spazio, a partire dalla calata di Annibale che combatté la sua prima battaglia sul Ticino. Quando le costrizioni spaziali si impongono con tanta forza, sono possibili poche varianti: diventano decisive le forze degli eserciti in campo – e il genio dei comandanti, se c'è. Nel 1848 i piemontesi di Carlo Alberto avevano un esercito più debole di quello austriaco, e scarsità di grandi generali, mentre dall'altra parte ce n'era uno, Radetzky. Eppure il risultato non era scontato.
➤SECONDA GUERRA DI INDIPENDENZA
La seconda guerra d’indipendenza è la replica della prima a undici anni di distanza, sullo stesso, identico teatro, ma con tutti i fattori cambiati. Grazie alla trama tessuta da Cavour, i piemontesi hanno al loro fianco l’esercito francese, considerato il migliore del mondo. Vittorio Emanuele II non è un generale più abile del padre Carlo Alberto, anche se pensa di esserlo, ma Napoleone III si presenta come l’erede del suo grande omonimo, e il mondo ci crede. Dall’altra parte non c’è più il vecchio Radetzky, ma un giovane imperatore, Francesco Giuseppe; un solido e fedele esercito di mestiere, in cui si parlano dieci lingue, compreso l’italiano; tanti fiumi che sbarrano la strada al nemico, e alla fine le fortezze del Quadrilatero in cui rifugiarsi se le cose vanno male. Ma Francesco Giuseppe non ha intenzione di restare sulla difensiva.
T➤ERZA GUERRA DI INDIPENDENZA
Nel 1866 l’Italia, unita da cinque anni, attacca per la terza volta il secolare nemico, l’Austria, per completare il balzo verso oriente interrotto sette anni prima dall’armistizio di Villafranca. Stavolta la Lombardia è la base di partenza dell’invasione, il nemico è costretto nelle fortezze del Quadrilatero, gli italiani hanno la superiorità numerica e generali sicuri della vittoria. Ma in guerra esistono tanti fattori che possono cambiare un esito apparentemente già scritto: un piano strategico troppo ambizioso, le rivalità fra generali, i difetti atavici di un paese dove è considerato saggio non assumersi responsabilità. Oltre alle costrizioni geografiche di uno spazio che ripropone sempre gli stessi dilemmi, al punto che la battaglia decisiva si combatterà a Custoza, proprio dove si è combattuta, e persa, la battaglia decisiva della prima guerra d’indipendenza.
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