“Dopo tre spaccate e 60 mila euro di roba portata via, mi sono detto: basta. E mi sono trasferito qui, giorno e notte”. Gian Carlo Moroni, 59 anni, di Fara Olivana con Sola (Bergamo) vive in quello che lui chiama il “canile”: la sua tana. Una stanza di 15 metri quadrati che ha ricavato dentro il capannone della sua ditta assemblando le assi di un vecchio box per cavalli. Ci sono: un letto, un tavolo apparecchiato e una panca, il cucinino, un mobile con l’affettatrice, la televisione. Alle pareti, due quadri e una collezione di machete e coltelli.
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