"La provincia di Agrigento è più seria. I palermitani sono come sono... le persone c'erano, ce n'erano una decina di affidabili. A Palermo non ci sono più persone affidabili, se ce n'è ancora qualcuna, non lo so. Io posso arrivare fino a Corleone, dove ci sono persone con la testa sulle spalle, che ti dicono una cosa ed è una cosa". La sfiducia verso Cosa nostra palermitana, considerata ormai allo sbando, senza più una direzione vera, soprattutto dopo la morte di Totò Riina, è uno degli elementi che vengono fuori anche dalle intercettazioni dell'operazione antimafia "Montagna" dei carabinieri del Comando provinciale di Agrigento che hanno eseguito 56 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei vertici dei mandamenti e delle cosche di Cosa nostra dell'Agrigentino. Poi si parla anche di estorsioni: "Ci sono certi negozi che vogliono fatto lo sconto"
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