Il paradosso di Fermi (che prende questo nome dal fisico che lo formulò come paradosso o domanda senza risposta) riguarda la potenziale discrepanza tra la presunta probabilità di esistenza di civiltà extraterrestri avanzate nell'universo e la mancanza di prove osservative concrete di tali civiltà. In altri termini:
"Se ci sono così tante stelle e pianeti potenzialmente abitabili nell'universo, dove sono le prove delle civiltà extraterrestri?"
Le argomentazioni principali che contribuiscono al paradosso ed alla sua generale accettazione includono:
Il numero di stelle e pianeti: L'universo è vasto e contiene un numero incredibile di stelle e pianeti. Data questa vastità, sembrerebbe probabile che alcune di queste aree abbiano sviluppato civiltà tecnologicamente avanzate.
Tempo: L'universo ha avuto sufficiente tempo per lo sviluppo di civiltà avanzate, dato che molte stelle sono molto più antiche del nostro sole.
Copertura spaziale: Se anche una piccola frazione delle civiltà avanzate avesse avuto successo nella colonizzazione interstellare, dovremmo aspettarci di vedere segni di questa attività o almeno ricevere segnali di comunicazione.
Principio di mediocrità: Questa idea suggerisce che non siamo particolarmente speciali o unici nell'universo, e quindi dovremmo aspettarci di condividere lo spazio con altre civiltà.
Ci sono molte possibili spiegazioni per il paradosso di Fermi, tra cui la possibilità che le civiltà avanzate siano troppo distanti per entrare in contatto o che le barriere tecnologiche o biologiche rendano difficile la comunicazione o la colonizzazione interstellare. Il paradosso di Fermi continua a stimolare il dibattito tra gli scienziati e a intrigare le menti di chi si interessa all'astrobiologia e all'esplorazione spaziale.
La spiegazione del paradosso di Geoffrey Landis basata sulla teoria della percolazione
L'approccio dello scienziato e ingegnere aerospaziale statunitense Landis al paradosso di Fermi si basa sulla "percolation theory" (teoria della percolazione) e potrebbe essere un modo di esplorare e analizzare il problema alla luce di modelli matematici e teorie di percolazione. Questo approccio potrebbe cercare di affrontare il paradosso di Fermi da una prospettiva probabilistica, considerando fattori come la diffusione delle civiltà extraterrestri nell'universo, la comunicazione interstellare, le barriere tecnologiche, le limitazioni delle risorse e altre variabili. La percolazione, per inciso, è il passaggio lento di un liquido attraverso una massa porosa, come visibile nella seguente simulazione. In termini teorici cerca di rappresentare il comportamento di una rete di connessioni (che sia ad esempio composta da particelle) qualora vengono rimossi nodi o collegamenti nella stessa (fonte).
Il problema è ben noto in fisica, ed afferma che in ogni problema di percolazione, ci sarà un valore critico della probabilità di percolazione, Pc, che dipenderà dalla dimensionalità dello spazio (ad esempio le 3 dimensioni) e dal grado di connettività N.
La spiegazione della percolazione del paradosso di Fermi suggerisce pertanto che uno dei casi elencati spiegherebbe perché gli extraterrestri colonizzatori non hanno (ancora) visitato la Terra:
In sostanza l'approccio di Landis utilizza la teoria della percolazione per spiegare il potenziale motivo per cui non abbiamo rilevato civiltà extraterrestri: ovvero, che ciò possa essere collegato a modelli di distribuzione probabilistica e connessione che non lo permetterebbero.
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