Non erano bastati il murales abusivo e i caroselli notturni con Ferrari e Lamborghini. Per la morte di Nicholas Brischetto, il ragazzo deceduto lo scorso 19 luglio dopo essersi schiantato ai 320 chilometri orari sul raccordo anulare, la famiglia ha pensato ad una sepoltura altrettanto spettacolare. Un vero e proprio altare, innalzato di fronte al loculo assegnato a Brischetto nel cimitero Flaminio. Lo stesso dove la scorsa estate amici e parenti avevano organizzato una sfilata di supercar. E che oggi appare riparato da un vistoso tendone, illuminato da lampade a Led, pavimentato con prato sintetico e sorvegliato da ben due telecamere di sicurezza private. Un progetto funerario completamente abusivo. Tollerato da mesi dalla direzione cimiteriale.
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