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COVID NEI PAZIENTI FRAGILI
MONOCLONALI E TRATTAMENTO PRECOCE. ESPERIENZE INTERNAZIONALI E DATI REAL LIFE
Nei giorni scorsi l'OMS ha annunciato che a breve il Covid potrebbe essere considerato al pari di una influenza stagionale, e ci auguriamo tutti che questo avvenga al piú presto, ma per le persone piú fragili e immunodepresse l'infezione rappresenta ancora un rischio di complicanze anche gravi.
Per loro l'immunizzazione fornita dai vaccini non sempre è sufficiente ed è quindi importante avere a disposizione opzioni terapeutiche da utilizzare nelle fasi iniziali di malattia, il cosiddetto early treatment.
In questo setting nei primissimi giorni possono essere usati i pochi antivirali messi a punto, e gli anticorpi monoclonali, alcuni dei quali mantengono efficacia anche nel caso delle varianti piú recenti del virus. Fra gli anticorpi monoclonali ad esempio Sotrovimab nella pratica clinica ha dimostrato di essere in grado di prevenire le complicanze piú gravi anche sulle varianti piú recenti grazie al suo particolare meccanismo d’azione E' importante quindi utilizzare bene le armi a disposizione per prevenire complicanze e ricoveri delle persone più fragili..
Ne abbiamo parlato con:
Massimo Andreoni, Direttore scientifico Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali- Simit
Carlo Federico Perno, Direttore di microbiologia e diagnostica di immunologia all'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma
Fra i temi:
L'identikit dei pazienti fragili, chi sono le persone a rischio
Quali opzioni terapeutiche oggi disponibili: antivirali e anticorpi monoclonali.
lìimportanza di un trattamento tempestivo nei primissimi giorni
Cosa è cambiato con le varianti piú recenti e cosa ha dimostrato Sotrovimab nella pratica clinica
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