Esploriamo gli antichi bunker del Caposaldo XII "Palermo" lungo la sponda nord-est del lago Simbirizzi a Quartu S.Elena.
Fù edificato nel 1943 nella sponda opposta rispetto al Caposaldo XIV del Gruppo denominato “Licata”, che potete esplorare in questo video: [ Ссылка ]
Potete trovare tutti i video dei bunker esplorati del nelle sponde del Simbirizzi a questo link::
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STORIA:
Nel 1942, Quartu Sant’Elena risulta essere una città fortificata. In previsione di uno sbarco alleato, viene costruita una linea di capisaldi che prende il nome di “arco di contenimento di Quartu”, facente parte del Settore
difensivo di Cagliari, affidato alla XIII Brigata Costiera che fu elevata, nell’estate del 1943, a 203ª Divisione Costiera. E i Capisaldi XIV e XV "Licata" ne facevano parte.
Era una vera e propria linea Maginot e si stima sia composta da circa 80 fortini su tutto il territorio, che esploreremo prossimamente.
L' "arco di contenimento di Quartu” partiva dall’entroterra fino a comprendere tutta la costa che andava dal Poetto, passava per Margine Rosso e Sant’Andrea e arrivava fino e oltre la batteria antinave Carlo Faldi ( località Is
Mortorius ), uno dei bastioni del “Fronte a Mare” di Cagliari. Ma anche sul lato collina, su postazioni poste strategicamente in alto.
Partendo dalla "Falsa Chiesa", inoltrandoci verso nord sulla collina di Pitz’e Serra e superati i 3 bunker del Caposaldo XV ( di cui quello centrale camuffato da casolare di campagna ), discendiamo verso il lago del Simbirizzi, dove ci attendono i 4 bunker del "Simbirizzi Ovest" scavati nella pendenza della collina; dei 4 fortini presenti, solo 3 sono visitabili in quanto il quarto si trova al di là della recinzione che impedisce l'access al lago. Dobbiamo immaginare queste strutture militare ricoperte di reti mimetiche in modo da renderle quasi invisibili dall'alto.
In questa maniera, il tentativo di localizzare via terra o aerea l’avamposto nemico e di conseguenza colpirlo o bombardarlo, poteva essere scongiurata tramite l’inganno visivo.
L’arco contenimento quartese fu un’opera realmente imponente. Di fatto, la città di Quartu non venne mai bombardata direttamente ( a differenza di Cagliari, pesantemente danneggiata ), ma l’impegno per la costruzione di una linea Maginot fu tale da creare una vera e propria città fortificata.
In tutta l’isola vennero costruiti, infatti, almeno 1500 postazioni permanenti per fronteggiare un eventuale sbarco delle truppe americane.
Negli ultimi anni alcuni dei fortini e delle casematte del territorio quartese sono stati ripuliti da volontari e appassionati, in modo da poter accedere in maniera agevole e sicura al loro interno e godere delle storiche testimonianze di un tragico e non lontano passato e organizzando talvolta visite guidate, anche per Monumenti Aperti.
FONTI:
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Music: Voyeur - Jingle Punks [ Ссылка ]
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