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SARA' BEATO FULTON SHEEN, IL PIU' CELEBRE TELEPREDICATORE CATTOLICO di Ermes Dovico
Per anni i fedeli americani, e in generale i suoi devoti sparsi in tutto il mondo, hanno atteso che venisse ripresa la causa di beatificazione del venerabile Fulton Sheen (1895-1979), sospesa a tempo indefinito nel 2014 per una controversia sulle reliquie sorta tra la Diocesi di Peoria e l'Arcidiocesi di New York. A giugno l'annosa disputa sul telepredicatore più famoso e ispirato degli Stati Uniti è stata finalmente risolta, e ieri papa Francesco ha potuto autorizzare la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto per il riconoscimento del miracolo dovuto all'intercessione dell'arcivescovo Sheen, che quindi potrà essere presto proclamato beato.
Il miracolo riguarda l'inspiegabile risurrezione nel 2010 di un bambino nato morto, il piccolo James Fulton Engstrom, che per 61 minuti non aveva né avuto un battito rilevabile né respirato, iniziando a emettere il suo primo respiro nel momento stesso in cui i medici ne stavano dichiarando ufficialmente la morte. In quei 61 minuti la madre e il padre avevano pregato per l'intercessione del Servo di Dio, Fulton Sheen. I dottori avevano poi predetto che il bambino sarebbe cresciuto con gravi insufficienze a livello di organi e con una paralisi cerebrale, ma dopo cinque mesi di vita del piccolo si era constatato che James Fulton aveva uno stato di salute normale. Nel 2014 c'era stato il via libera al riconoscimento del miracolo da parte di una commissione medica e poi teologica. Nel frattempo, due anni prima, Benedetto XVI aveva riconosciuto le virtù eroiche di Sheen.
NEL SEGNO DELLA PUREZZA
Infine, ieri c'è stato appunto l'ulteriore fondamentale passo verso la beatificazione, nel giorno di santa Maria Goretti, la «martire della purezza» come la chiamò Pio XII quando la canonizzò nel 1950, sottolineando una virtù che Sheen andava più volte insegnando in quella stessa epoca. Come in una catechesi sul perché del matrimonio verginale tra Maria e Giuseppe, in cui diceva: «L'amore della donna determina quello dell'uomo. La donna è educatrice silenziosa della virilità del suo sposo. Essendo Maria il simbolo della verginità e la sublime ispiratrice della purezza per tutti, perché non avrebbe dovuto impiegare questa sua caratteristica con il suo Giuseppe, il giusto? La Vergine conquistò il cuore del suo giovane sposo non con la diminuzione dell'amore, ma sublimandolo». La purezza nasce da Dio, è stare alla Sua presenza, proprio come avveniva per Maria e Giuseppe che avevano in mezzo a loro Gesù, provavano già «la gioia senza pari che è il possesso dell'amore eterno del Cielo», a cui ogni matrimonio deve tendere, e quindi «non desideravano nient'altro».
Battezzato con il nome di Peter John Sheen (Fulton era il cognome da nubile della madre), il futuro beato era venuto alla luce l'8 maggio 1895 a El Paso, nell'Illinois, primo dei quattro figli di una coppia con origini irlandesi. La famiglia si era poi trasferita nella vicina Peoria, dove Fulton aveva fatto il chierichetto e a 24 anni era stato ordinato sacerdote. Desideroso di approfondire il pensiero di san Tommaso d'Aquino, venne in Europa, dove conseguì il dottorato in filosofia all'Università Cattolica di Lovanio, in Belgio, e in teologia all'Angelicum di Roma. Quando fece ritorno negli Stati Uniti aveva insomma acquisito una formazione solidissima, unita a una fervida fede. Già nel 1929, consapevole del necessario legame tra fede e cultura, incoraggiava gli insegnanti della National Catholic Educational Association a «educare per una rinascita cattolica».
EVANGELIZZAZIONE VIA RADIO E TV
Sapeva che questa rinascita, nel mezzo della galoppante secolarizzazione, era necessaria per ricondurre quante più anime a Dio. Dopo l'avvio della sua prolifica attività da scrittore (tra i suoi 73 libri c'è anche una Vita di Cristo) e brillanti predicazioni in parrocchia, la prima grande occasione in tal senso gli si presentò nel 1930. Alla radio. La NBC gli affidò una trasmissione notturna domenicale, chiamata The Catholic Hour. Parlava di fede e di morale, senza trascurare le notizie d'attualità. Al culmine del suo ventennio in radio il suo pubblico arrivò a 4 milioni di ascoltatori settimanali. Il laico Time, nel 1946, lo definì «la voce d'oro», «il famoso predicatore del cattolicesimo statunitense», e riferì che per la sua trasmissione riceveva settimanalmente dalle 3.000 alle 6.000 lettere di ascoltatori.
Non temeva di affrontare temi scomodi. Parlando di Hitler, lo aveva definito un esempio di «Anticristo» e non meno netto fu quando, già in televisione, aveva denunciato il regime comunista di Stalin. Era il febbraio 1953 e lo spunto l'aveva tratto dal Giulio Cesare di Shakespeare, sostituendo i nomi di Cesare, Cassio, Bruto
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