La tragedia del 3 luglio 2022, quando un seracco distaccatosi travolse e uccise 11 persone ferendone otto, era stato solo un campanello d'allarme. Il ghiacciaio della Marmolada sta scomparendo e il suo destino appare ormai segnato. Lo spessore si sta riducendo tra i sette e i dieci centimetri al giorno, a causa delle temperature nettamente più alte delle varie medie stagionali, e la situazione è praticamente irreversibile.
Il più grande ghiacciaio delle Dolomiti continua a ritirarsi e a questi ritmi rischia di scomparire definitivamente intorno al 2040. L'allarme è stato lanciato dalla Carovana dei Ghiacciai, la campagna annuale di Legambiente e Cipra Italia. La nota associazione ambientalista afferma che il ghiacciaio della Marmolada è ormai "in coma irreversibile" e i dati della sua riduzione lo confermano: dal 1888 a oggi, è arretrato di 1.200 metri e negli ultimi cinque anni ha perso una superficie di 70 ettari, pari a circa 98 campi da calcio.
La perdita di spessore, a causa della pressione antropica e di quella climatica, sta interessando non solo il ghiacciaio della Marmolada ma anche quello dei Forni e dell'Adamello, i due più grandi delle Alpi. Come se non bastasse, intorno al ghiacciaio della Marmolada l'allerta ambientale riguarda anche la presenza sempre più nociva dell'uomo: i resti della stazione d'arrivo e del rifugio di Pian dei Fiacconi restano sempre lì, ma intanto lungo i sentieri è possibile rinvenire rifiuti di ogni genere, in particolar modo quelli non biodegradabili e capaci di contaminare a lungo termine l'ambiente.
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