La Venere degli Stracci rinasce dalle sue ceneri. Dopo l'incendio che aveva colpito la prima installazione lo scorso luglio, questa mattina l’opera di Michelangelo Pistoletto ha fatto il suo ritorno in piazza Municipio. La creazione dell’artista biellese, «simbolo di resistenza, speranza e rinascita», resterà nel cuore di Napoli per i prossimi tre mesi per poi essere collocata definitivamente nella chiesa di San Pietro ad Aram diventando a tutti gli effetti «un pezzo di patrimonio della città». La Venere, inoltre, sarà la prima opera d’arte contemporanea a trovare fissa dimora in una chiesa ancora aperta al culto.
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Distrutta dalle fiamme appiccate la scorsa estate da Simone Isaia, un giovane psichicamente instabile che al momento si trova in carcere, la nuova opera è stata interamente donata alla collettività dal maestro Pistoletto che stamani, presenziando alla nuova inaugurazione, si è detto disponibile ad incontrare l’autore del rogo che nei mesi scorsi ha visto mobilitare cittadini ed associazioni per chiedere una riduzione della pena, viste le condizioni di fragilità del 32enne. «Non vedo l'ora di vederlo in faccia, di incontrarlo e di guardarci negli occhi – ha detto Pistoletto – Questa persona ha un bisogno profondo al quale credo che la Venere possa offrire risoluzione.
Servizio di Alessio Liberini
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