TG VENEZIA (mercoledì 29 marzo 2017) - Con l’arresto del tunisino 28enne sorpreso in zona Villabona con addosso eroina e cocaina, si chiude il cerchio dei Carabinieri sull’organizzazione di pusher che spacciava nei parchi di Mestre e Marghera.
L’uomo, che al momento dell’arresto era assieme ad alcuni tossicodipendenti, era l’ultimo ricercato di una banda che gestiva un proficuo commercio di stupefacenti , capace di fruttare anche quattromila euro a notte.
Un’operazione tutt’altro che semplice quella conclusa dai Carabinieri, visto che tutti gli indagati erano senza fissa dimora e clandestini sul territorio nazionale. Un’indagine accurata cominciata nel 2015 e che aveva vissuto il suo momento culminante pochi giorni fa con l’arresto di un altro tunisino ritenuto l’indiscusso boss di una banda che aveva raggiunto il monopolio dello spaccio in alcune piazze nevralgiche come il parco Albanese, la “Cipressina”, l’area di via “Bottenigo di Villabona” a Marghera e di via Miranese a Mestre estendendosi fino a Spinea.
Il capo della banda conduceva una vita ben al di sopra delle sue possibilità grazie alla compiacenza di giovani ragazze pronte anche a sottoscrivere contratti d’affitto e di fornitura delle varie utenze nei luoghi in cui il boss dimorava.
Ora è in manette anche l’ultimo componente della banda: addosso non aveva solo dosi di Eroina e Cocaina e l’immancabile bilancino, l’uomo se ne andava in giro con una mannaia di discrete dimensioni occultata tra i vestiti, verosimilmente utilizzata – secondo i Carabinieri – come strumento di persuasione ma anche di offesa. ([ Ссылка ])
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