Una giornata con lo stesso peschereccio quattro anni fa e oggi: le immagini impressionanti dei rifiuti raccolti in mare in Salento. «Se continuiamo a inquinare così nel 2050 nuoteremo in un mare fatto dal 50% di pesci e 50% di plastica»
Una rete piena di gamberi rossi. E di plastica. Succede nei mari bellissimi del Salento ma è la realtà quotidiana in qualunque altro mare italiano o mediterraneo. I dati del Wwf secondo cui «ogni anno nel mar Mediterraneo sono 570mila le tonnellate di plastica che finiscono in acqua, l'equivalente di 34mila bottigliette al minuto» sono una drammatica realtà documentata in maniera chiara anche con queste immagini.
«Ho rifatto a fine gennaio la stessa giornata di pesca sullo stesso peschereccio quattro anni dopo. E ho messo a confronto i video che ho fatto le due volte, sono immagini impressionanti (qui il video integrale). Il problema della plastica in mare è diventato spaventoso. C'è una ricerca che dice che se continueremo con questo tasso di emissioni di rifiuti in mare entro il 2050 la plastica sarà uguale alla biomassa della fauna ittica: nuoteremo in un mare fatto dal 50% di pesci e 50% di plastica» dice Francesco Sena, 30 anni, apneista salentino che, oltre a raggiungere 50 metri di profondità senza bombole, sa usare bene anche video e social (è un influencer, anche se non vuole essere definito così). Sicuramente un esperto e appassionato di mare che documenta in diretta lo stato dei nostri mari. Un uomo che passa oltre 250 giorni l'anno nel Mediterraneo.
«Abbiamo rifatto quattro anni dopo la stessa giornata di pesca a bordo di un peschereccio, a 20 miglia dalla costa tra Gallipoli e Marina di Ugento. I pescatori stanno facendo un lavoro eccezionale: separano il pescato dalla plastica e grazie alla nuova normativa adesso possono riportare in porto la plastica raccolta in mare e mandarla a smaltire. Prima venivano multati se riportavano a terra i rifiuti raccolti durante la pesca perché per la legge diventavano loro stessi produttori di rifiuti».
«Sembra incredibile ma era così prima della legge Salvamare dell'ottobrePaolo D'Ambrosio
2019» dice Paolo D'Ambrosio, direttore dell'Area marina protetta di Porto Cesareo in Puglia, assai sensibile al tema dell'inquinamento da plastica e microplastica. «Noi come area marina protetta avevamo già iniziato due anni fa a fare accordi con i 150 pescatori della marineria di Porto Cesareo. Abbiamo realizzato un ecocentro recintato e videosorvegliato dove i pescatori possono e devono smaltire i rifiuti raccolti in mare. La regione Puglia sta facendo i sopralluoghi per creare presto un ecocentro in ogni porto. Stiamo pensando a una serie di incentivi per spingere i pescatori a raccogliere sempre di più la plastica. Ogni anno nel mondo produciamo 300 milioni di tonnellate di plastica: di queste 13 finiscono nel mare. Il 70% dei rifiuti... ( Iacopo Gori - Video di Francesco Sena / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: [ Ссылка ]
Ещё видео!