Sono 3 i dossier strettamente interconnessi tra loro da cui l'Italia rischia di autoescludersi, con un enorme danno a carico del sistema economico e dalla credibilità del sistema politico: la riforma del PSC, la ratifica del rinnovato MES e la corretta e tempestiva implementazione del Next Generation EU.
La proposta di riforma del Patto di Stabilità e Crescita presentata dalla Commissione Europea accoglie le istanze dei paesi maggiormente indebitati (come il nostro) avendo ridotto dal 5% all'1% il rateo annuale di riduzione del debito, le modifiche apportate al MES (che l'Italia ancora non ha ratificato) permettono di utilizzare il capitale sottoscritto in funzione di backstop, ovvero di rete di sicurezza in caso di crisi bancarie nei paesi sottoscrittori, infine il Next Generation EU, che ha aperto la via alla creazione di un debito comune europeo e dal cui successo dipende la possibilità di rendere strutturale questo strumento, con tutti i vantaggi in termini di stabilità dei tassi, di disponibilità dei fondi e di qualità del rating che un debito comune europeo garantisce e che il nostro paese da solo non riesce più ad avere.
