Antonio Stefanon e Floriano Calvino battezzano la polla di acqua dolce sul fondo davanti Capo Mortola col nome di Gaetano Rovereto,che fu il primo a studiarla scientificamente.
Nel 1928, infatti, egli così la descrisse: “Polla grandiosa, ignota alla scienza, nemmeno segnalata sulle carte ... un ribollimento di acque, con ampie ondate circolari”
Alcune grosse formazioni rocciose conducono ad una profondità di 36 metri circa, dove, da una grossa spaccatura nella pietra, tra splendidi rami di gorgonie rosse ed un’esplosione di colori, fuoriesce una sorgente d’acqua dolce che sgorga da una caverna sottomarina.
Intorno l’habitat è variegato: la parete è costellata di parazoanthus, spugne e gorgonie rosse, appunto, dove si incontrano facilmente varie specie di nudibranchi.
In passato furono effettuati diversi progetti e tentativi per poter incanalare e sfruttare l’acqua dolce che usciva naturalmente dal fondale: l’ultimo nell'estate del 2003, quando fu costruita, da una società francese incaricata del progetto, una struttura a forma di clessidra per poter portare l’acqua fino in superficie. Da allora però l’impianto non fu mai realmente utilizzato.
Il potente getto d’acqua è comunque ben visibile, non solo alla profondità di circa 36 metri, ma anche dalla superficie, se il mare è calmo.
Avvicinandosi sott'acqua si ha una strana sensazione di visione sfuocata, dovuta alla diversa densità dei liquidi: è il fenomeno dell'aloclino, prodotto dall'incontro di due tipi di acqua, dolce e salata.
Non solo sulla Fontana, ma in altri vicini punti d’immersione, numerose e piccole sorgenti d’acqua dolce sgorgano da fessure nella roccia, o dalla sabbia e son responsabili del fenomeno di carsismo roccioso, che dà luogo a piccole grotte visibili e penetrabili.
L’immersione è adatta solo a subacquei in possesso di brevetto avanzato e può essere fatta utilizzando la miscela Nitrox/EANx, in quanto la profondità massima sul punto preciso non supera i 36 metri.
La portata della sorgente è consistente: si dice che sia attorno ai 100 litri/secondo.
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