Risorse per sostenere le aziende, moratoria sui mutui e misure ancora più drastiche per fermare la corsa del virus, anche tra i cinghiali selvatici. Sono alcune proposte emerse durante durante il vertice delle associazioni agricole convocato da Confagricoltura Milano Lodi per salvare gli allevatori pavesi dal fallimento dopo che la peste suina è tornata a dilagare in diversi impianti in provincia di Pavia.
Dopo quelli di Torrevecchia Pia, Mortara, Gambolò e Santa Cristina e Bissone un altro focolaio è stato scoperto a Marzano, in un allevamento con oltre 1000 maiali. A causa dell’epidemia in circa un anno ne sono stati abbattuti oltre 13500 capi. Per correre ai ripari nelle scorse ore Regione Lombardia ha annunciato lo stanziamento di altri 3,8 milioni per le aziende danneggiate dai contagi, andando così ad aumentare il fondo regionale per le agevolazioni finanziarie agli allevamenti, in gran parte dedicati proprio alla Provincia di Pavia.
7 invece i milioni messi sul piatto per tutta la Regione per nuovi recinti per gli allevamenti, per aumentare la bio-sicurezza ed evitare che i suini possano entrare in contatto con i cinghiali selvatici.
I nuovi focolai negli allevamenti pavesi hanno riacceso la polemica in Regione, con l’opposizione che tuona: ‘noi ve lo avevamo detto, avete nascosto la testa sotto la sabbia’. “ci vogliono i controlli nelle aziende, nel parco del Ticino, dove le persone girano inconsapevoli - dice il Partito democratico con i consiglieri Vallacchi e Marchesi - perché non c’è comunicazione, non viene spiegato che si diventa facilmente vettori del virus”.
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