Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 14 maggio 2014.
Depositata un'altra richiesta di trasferimento di Totò Riina in una struttura ospedaliera. Nel frattempo il boss è stato rinviato a giudizio per la "strage di Natale".
Ecco il testo :
E' stato già in ospedale lo scorso 3 marzo. Dal carcere di Opera al San Paolo di Milano. E' stato un giorno sotto osservazione, e poi è rientrato in carcere. Totò Riina fu Giovanni è nato il 16 novembre 1930, è prossimo a compiere 84 anni, e soffre di problemi cardiaci. L' 8 aprile 2013 la Cassazione ha risposto no alla richiesta di differimento della pena, di sospensione del 41 bis e di ricovero in una struttura ospedaliera. Adesso il difensore, l' avvocato Luca Cianferoni, ha depositato al tribunale di sorveglianza di Bologna un'altra richiesta di trasferimento del capo dei capi in ospedale. Cianferoni ha commentato : "Riina di salute non sta affatto bene''. Nel frattempo, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Firenze lo ha rinviato a giudizio per la strage del rapido 904. Il prossimo 25 novembre Totò Riina si presenterà alla Corte d'Assise come mandante, determinatore e istigatore della strage del treno rapido 904, che il 23 dicembre 1984 provocò 16 morti. Il treno, partito da Napoli Centrale e diretto a Milano, esplose alle ore 19.08 in una galleria tra Firenze e Bologna. La strage di Natale sarebbe stata la prima risposta ai mandati di cattura del maxiprocesso di Palermo. La traccia esplosiva lega la strage del rapido 904 agli attentati degli anni 90. Infatti, dalle consulenze tecniche è emerso che il materiale usato per il treno, tra esplosivo e congegni elettronici, è lo stesso utilizzato poi, in parte, all'Addaura contro Giovanni Falcone e in via D'Amelio contro Paolo Borsellino. Ancora il difensore di Riina, l' avvocato Cianferoni, commenta : "Riina sta facendo il parafulmine d'Italia di tutto quello che si può immaginare. Credo che la giustizia dovrebbe sì andare a fondo anche a distanza di tanti anni su fatti così gravi, nel rispetto soprattutto delle vittime, ma anche chiedersi, prima di andare dietro alle parole di un pentito che parla dopo tanti anni, se non ci sia un interesse personale". E il riferimento implicito dell'avvocato è al pentito Giovanni Brusca. Per la "strage di Natale" dell' 84 sono stati già condannati Pippo Calò, i suoi aiutanti Guido Cercola e Franco Di Agostino, e l'artificiere tedesco Friedrich Schaudinn.

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