Si è svolto oggi pomeriggio, presso la Galleria “Lucio Barbera”, il terzo appuntamento della giornata odierna, organizzato nell’ambito de “Il Maggio dei Libri” che ha visto la partecipazione della prof.ssa Fulvia Toscano e dell’avv. Melinda Calandra che hanno analizzato attentamente gli aspetti letterari e storici del libro “Le ciociare di Capizzi“.
“La memoria è uno strumento molto strano, uno strumento che può restituire, come il mare, dei brandelli, dei rottami, magari a distanza di anni”. Con questa citazione di Primo Levi si apre il volume scritto da Marinella Fiume ed edito da Iacobelli. Una scelta precisa che in realtà segna la rotta di tutta la produzione dell’intellettuale siciliana, nota romanziera, femminista e già sindaca negli anni ‘90 di Fiumefreddo di Sicilia, Comune ai piedi dell’Etna.
Siamo in un piccolo centro dei Nebrodi, nel pieno della Seconda guerra mondiale, durante l’operazione Husky, nome in codice dello sbarco degli Alleati, è il 9 luglio 1943. Il faro si accende su un fatto rimasto nell’ombra, da sempre. Marocchinate è un neologismo. Il termine indica le violenze atroci e sistematiche inflitte alle donne della popolazione locale dalle truppe nordafricane in forza all’esercito francese. Il testo è un lavoro di cesellatura. Con cura Marinella Fiume raccoglie le storie delle vittime e le rilega, una a una, col filo di una narrazione che è intessuto dalla viva voce delle protagoniste. Il libro insomma ridà voce a donne che raccontano un vissuto e, per dolore o per pudore, alcune preferiscono consegnarlo come fossero fatti lontani, accaduti ad altre.
A cura dell'Addetto Stampa dott. Giuseppe Spanò
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