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Larghissima partecipazione e profonda commozione per l’ultimo saluto al don Giuseppe Mazzocco, oggi pomeriggio, mercoledì 14 luglio, nella chiesa Cattedrale di Adria. Molto persone hanno seguito il rito delle esequie sul sagrato dove sono stati allestiti alcuni gazebo con le sedie. La cerimonia funebre è stata presieduta dal vescovo Pierantonio Pavanello con il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, concelebrata con tanti sacerdoti della diocesi. Significativa la presenza di don Maurizio Bolzon, che insieme a don Davide Vivian ha operato fianco a fianco con don Giuseppe fino all’ultimo, particolarmente provato, al suo fianco fra Luca Santato anche lui impegnato in Mozambico, sempre con gli occhi fissi sul feretro. Increduli e senza parole anche don Giuliano Zattarin e don Gabriele Fantinati “padri” spirituali di don Giuseppe e di altri missionari polesani.
Alla cerimonia hanno partecipato i sindaci di Adria Omar Barbierato, Vinicio Piasentini di San Martino di Venezze e Gian Pietro Rizzatello di Costa di Rovigo paese natale del sacerdote e ultima tappa del suo cammino terreno. In chiesa erano presenti anche i gonfaloni dei comuni di Adria, Rovigo e San Martino di Venezze listati a lutto. Il senso dell’impegno spirituale, pastorale e sociale di don Giuseppe è riassunto nelle sue parole riportate nel cantino funebre: “Annunciare il Vangelo per me non è un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato”. Don Giuseppe aveva 59 anni, sicuramente aveva ancora tante cose da fare per questo, come ha detto il vescovo Pierantonio “la sua morte ci è arrivata improvvisa ma ancor più la sentiamo ingiusta”.
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