Si è svolta nel carcere milanese alla presenza di tante autorità la messa presieduta dal cardinale Dionigi Tettamanzi per ricordare la nuova beata indicata come esempio per tutti
A nome di tutti i detenuti, Pasquale e Antonio hanno rivolto un saluto al cardinal Tettamanzi ringraziandolo per i tanti appelli lanciati in questi anni a favore dei reclusi, anche se le parole sono rimaste spesso inascoltate e comunque «resta ancora molto da fare». Non hanno dimenticato la sua visita in 30 celle lo scorso anno: «Non è rimasto fuori e si è reso conto dei nostri disagi». I detenuti ammettono le loro colpe e sono disposti «a pagare il giusto, ma non il troppo».
E ora guardano con ammirazione a suor Enrichetta: «Una donna beata, mamma e angelo custode di noi detenuti, ergastolana per 28 anni che spesso si è lasciata "sequestrare" da tanti detenuti. Oggi ci incoraggia a resistere e a cambiare vita». (da www.chiesadimilano.it)
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