Palermo, 23 mag. (askanews) - Palermo 23 maggio 1992 - Palermo 23 maggio 2022 Trent'anni dopo la strage di Capaci è il giorno della memoria, del ricordo, dell'omaggio. Omaggio a un uomo dello Stato, un servitore della Patria, un magistrato diventato simbolo della lotta alla mafia. Giovanni Falcone, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, rimasero uccisi sull'autostrada mentre da Punta Raisi stavano viaggiando verso Palermo.
A Palermo, oggi, trent'anni dopo, una grande celebrazione al Foro Italico con le massime cariche dello Stato, a partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Onorare oggi la memoria di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino vuol dire rinnovare quell'impegno, riproponendone il coraggio e la determinazione. L'impegno contro la criminalità non consente pause né distrazioni".
Il presidente della Camera, Roberto Fico: "Questo è un giorno che ha cambiato la storia del nostro Paese, è un giorno che segna per la nostra Italia un cambio di passo e un cambio di rotta. È un giorno dove c'è una sofferenza collettiva, ma anche personale e credo che le vite di ognuno di noi in qualche modo questo giorno siano cambiate. Quindi oggi si rinnova l'impegno di quel cambiamento che dobbiamo trasferire alle nuove generazioni".
Diceva lo stesso Giovanni Falcone in un audio esclusivo di askanews, che porta la data del marzo 1989: "Non c'è un omicidio sbagliato, finora, in seno a Cosa nostra. Quando si uccise Dalla Chiesa tutti dissero 'è stato commesso un errore storico'. Poi hanno ucciso Chinnici, anche questo 'errore storico', poi hanno ucciso Cassarà e hanno detto, 'altro errore storico'. E continuiamo a fare errori storici. Non hanno sbagliato. Hanno sempre indovinato: momento opportuno, momento giusto, hanno colpito al momento giusto, il che dimostra, a parte la ferocia e la determinazione, una assoluta conoscenza di notizie di prima mano".
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