Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 31 dicembre 2013.
Forse una buca nella strada ha provocato l'incidente e la morte di Chiara La Mendola ad Agrigento. Cronaca di una tragedia troppe volte annunciata.
Ecco il testo :
Sono stato alla camera mortuaria. E la disperazione di tanti, tra familiari e amici, è stata ed è : "non si può morire per una buca". All'obitorio dell' Ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento, la parola "scaffa", che in dialetto siciliano è la buca nella strada, e la parola "morte", sono rimbombate tra le mura della stanza dove è stata custodita la salma di Chiara La Mendola. Adesso, le stesse parole, scaffa e morte, forse rimbombano nella coscienza dei responsabili. E se responsabilità vi sono allora saranno la Polizia locale, i Carabinieri e la Procura di Agrigento ad accertarle ed a castigarle. Sul posto, in via Cavaleri Magazzeni, nei pressi della Chiesa di San Gregorio, alcuni, forse residenti, appena si è scatenato l'incidente mortale, hanno inveito così : "è una vergogna, è da tanto tempo che abbiamo segnalato quella buca, come tante altre, e nessuno è intervenuto". Forse, almeno così si racconta, Chiara La Mendola si è imbattuta in una scaffa profonda come una voragine, colma di acqua, e ha tentato di scansarla, perché avrà capito subito, quasi per istinto, che se l'avesse attraversata sarebbe caduta, e, molto probabilmente, sarebbe caduta davvero. Se Polizia locale, Carabinieri e Procura di Agrigento accerteranno che non è più forse ma è verità, allora la vergogna gridata in Via Cavaleri Magazzeni investirà tutta la città, che ormai da anni invoca la riparazione delle strade. Attenzione : non la bitumatura, il disegno delle strisce, il montaggio dei guardrail e l'accensione della pubblica illuminazione, così come quando 20 anni addietro Giovanni Paolo secondo ha visitato Agrigento. No, ad Agrigento ciò non è possibile, perché l'ultima città di Italia non lo merita. Amen. Ciò che invece si pretende, a fronte delle tasse sui servizi, quindi l' Imu, più esose di Italia, è che una squadra di operai dipendenti del Comune, 4 persone, al mattino salgano a bordo di un furgoncino carico di asfalto, e che le loro 6 ore di lavoro al giorno le trascorrano armati di pala a rimediare alle buche più pericolose. Non è difficile, è troppo facile. E chi scrive lo ha scritto decine di volte, usando la metafora che le centinaia di scaffe nelle strade di Agrigento sono come le mine da guerra nascoste sotto terra. I mezzi a due ruote si ribaltano, e la persona a bordo rischia la morte. Chiara La Mendola, 24 anni, sorella e figlia dei nostri cari Marco e Lillo, è morta, forse perché uccisa da una scaffa. Giovanni Battista, che battezzò Gesù, e che fu perseguitato da Erode, invocava con rabbia : "quanto tempo dobbiamo ancora aspettare per la venuta del Messia, del regno di Dio". Agrigento, oggi, 31 dicembre 2013, piangendo la morte di Chiara, cova e trattiene la stessa rabbia speranzosa di Giovanni Battista.
Ruoppolo Teleacras - Scaffa e morte
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