MAYA PACIFICO: FAHRENHEIT 451 Installazione site specific

Maya Pacifico FAHRENHEIT 451

Ristorante MANGIAFOGLIA

Via Carducci,32 80121 Napoli

Inaugurazione della mostra: Venerdì 20 marzo 2015 alle ore 18.00

Aperitivo e degustazione

Presentazione di Fabrizio Mangoni (Architetto, esperto di gastronomia)

Lucio Rufolo (scrittore), Stefano Civita (Patròn del Ristorante Mangiafoglia), Carla Viparelli (artista)

Maya Pacifico è venuta alla ribalta del mondo dell’arte da circa due anni, è pittrice, scultrice e disegnatrice. I suoi precedenti come curatrice e critico d’arte le hanno permesso di trovare una perfetta coincidenza tra pratica e teoria portandola a dilatare i propri mezzi espressivi. Già dal 2014 ha cominciato a esporre i suoi lavori nei musei e negli spazi pubblici e privati in Italia e all’estero sperimentando varie tecniche: dal disegno alla pittura fino al collage con tecnica mista su tela.

Maya Pacifico presenta presso il Ristorante napoletano Mangiafoglia, che si è aperto al mondo dell’arte con la precedente mostra di Carla Viparelli, un’installazione site specific realizzata con una tecnica elaborata appositamente per l’ambiente: pagine di libro bruciate e tagliate in innumerevoli piccole striscioline che si accumulano sulla superficie della tela e si muovono con l’ausilio del vento artificiale. Ritmo forma e volume ridefiniscono lo spazio che le accoglie. Fuoco e vento sono le componenti fondamentali: superficie e immagine subiscono continue e impercettibili variazioni di luce e ombra.

Il titolo della mostra “ Fahrheneit 451” è ispirato al romanzo di Ray Bradbury, da cui è stato tratto anche l’omonimo film con la regia di Truffaut. Fahrheneit 451 è la temperatura che raggiunge la carta dei libri quando brucia. In un mondo futuro leggere o possedere dei libri era considerato un reato per contrastare il quale era stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume. Bradbury si è sicuramente ispirato al rogo dei libri perpetrato dal regime nazista e alla campagna politica di repressione attuata da Stalin. Con l’avvento dell’era digitale e il diffondersi degli e-book e dei tablet stanno sparendo le biblioteche di tutto il mondo. Bruciare le pagine attira l’attenzione sul libro come oggetto e ne inventa una nuova vita: i libri tagliati e bruciati sono ancora carta ma sono allo stesso tempo qualcos’altro, un prato mosso dal vento, un campo di grano, tante foglie o tanti fogli che si trasformano e modificano sotto i nostri occhi appena sfiorati dalla luce e dal colore, quasi lo sguardo interiore fosse intrappolato al di là di ciò che vede.

Napoli è il luogo aperto a tutte le contaminazioni dove ogni cultura si aggiunge alla precedente fino a creare una stratificazione in cui ogni strato corrisponde a una memoria: è come un grande archivio situato in un contesto diverso, in un tempo più universale, nel tempo della terra. Su questa terra fertile il cibo viene seminato e raccolto, è una grande mappa in cui vengono disegnate le ricchezze insite nella diversità delle culture e nella differenziazione antropologica di ogni popolo. Trasformazioni, miti tradizioni culinarie che l’uomo interpreta attraverso il cibo e il suo rito preparatorio. Attraverso l’arte il cibo è sublimato non in alimento commestibile ma in nutrimento per la mente e l’anima. Il consumo del pasto è una metafora ossessiva e circolare che cade sotto il segno della merce, divora in anticipo il reale, diventa perfezione della forma effimera. Lo spazio del ristorante è diventato così una vetrina d’arte che fa uscire l’arte dalla ristretta cerchia delle gallerie e dei musei.

L’artista sarà presente all’inaugurazione

a seguire aperitivo del gusto con Astro Falanghina spumante brut Cantine Astroni e "tapas" in stile Mangiafoglia. ingresso libero infoline 3398789602

Giulia Cannada Bartoli Giornalista

Consulenze, PR & Media Relations

officinegourmet


Video: TV Cultura Bruno Aymone Channel
Montaggio: Fatima Estrella
Ottimizzazione: Lucrezia Verbena
Postproduzione: Baypressagency
Soundtrack: Highway Wildflowers
Regia: Bruno Aymone

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